«Oggi con l’approvazione della legge sull’integrazione delle aziende ospedaliere di Catanzaro diamo un segnale di speranza alla Calabria. Si costruisce il più grande Polo ospedaliero universitario del Mezzogiorno che migliorerà la qualità delle prestazioni e ridurrà l’emigrazione sanitaria verso le altre regioni». Così in una nota il consigliere regionale Carlo Guccione. 
«È una riforma che fa fare un passo avanti alla sanità calabrese. Ma non bisogna fermarsi a questo, ma andare avanti con il processo riformatore. Bisogna ora portare all’ordine del giorno del Consiglio regionale la legge che unisca le Azienda ospedaliere provinciali mettendo insieme gli ospedali Hub con quelli Spoke. Questo permetterà alle Aziende sanitarie provinciali di erogare solo prestazioni sanitarie territoriali in modo da ridurre i tempi di attesa e permanenza nei Pronto soccorso per mancanza di posti letto e migliorare complessivamente l’offerta ospedaliera per dare una continuità assistenziale in grado di soddisfare le esigenze di cura dei cittadini».
E sulla visita del ministro della Salute Grillo in Calabria: «Oggi però bisogna anche ammettere che questa legge è a rischio, visto l’atteggiamento di ossessiva ostilità del ministro della Salute Grillo nei confronti della Calabria. Il ministro ha fatto in Calabria la solita passerella, ma di sanità sa davvero poco. Infatti, non può venire qui e dimenticare che la sanità calabrese è commissariata ormai da nove anni. È un fatto grave che il ministro Grillo abbia annunciato un decreto speciale per la sanità calabrese, che verrebbe a valle di nove anni di commissariamento del settore deciso dal governo
Ritengo - conclude  non sia accettabile l’annuncio del ministro, e che quest’aula non possa far finta che nulla sia accaduto e debba determinarsi su questo punto, per questo propongo di fare un documento da inviare al presidente della Repubblica Mattarella e al presidente del Consiglio dei ministri Conte nella quale stigmatizziamo con forza il comportamento della ministro Grillo, che non può venire in Calabria a fare una lezione senza considerare le responsabilità del livello nazionale».