Due incarichi di secondo piano su più di sessanta posti disponibili. Pesa il caso Mangialavori. Occhiuto però può sorridere (ASCOLTA L'AUDIO)
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La Calabria ottiene solo il minimo sindacale. Soltanto due sottosegretari(e) – Wanda Ferro (Interni) e Maria Tripodi (Esteri) – su più di 60 postazioni di Governo e sottogoverno.
Poteva andare peggio, perché questa regione ha anche rischiato di non avere alcun rappresentante all’interno del nuovo esecutivo guidato da Giorgia Meloni.
Il bilancio è comunque negativo, anche considerato che a Ferro e Tripodi toccherà presidiare le retrovie dei rispettivi dicasteri, perdipiù in coabitazione: la deputata di Fdi con Emanuele Prisco e Nicola Molteni; l’ex parlamentare di Fi con Giorgio Silli.
Quello dei sottosegretari è peraltro un ruolo per certi versi ornamentale, privo di un vero potere politico. La partita vera, anche stavolta, riguardava le prime linee ministeriali. E lì, nelle stanze che contano davvero, non c’è nessun calabrese.
Il caso Mangialavori
Ad andarci più vicino di tutti è stato Giuseppe Mangialavori, in un primo tempo proposto da Fi come possibile ministro dell’Ambiente.
Poi, il polverone: Repubblica.it scrive che il nome del coordinatore regionale azzurro, mai indagato, è citato in un’inchiesta della Dda di Catanzaro e tanto basta alla premier Giorgia Meloni per mettere il veto. Così a Mangialavori – che forse paga anche la sua vicinanza a Licia Ronzulli, leader indiscussa dell’ala meno governativa di Fi – non viene affidato nemmeno un sottosegretariato, malgrado il risultato a doppia cifra (16%) raggiunto da Fi in Calabria alle ultime Politiche.
Una vicenda, quella che ha riguardato il deputato azzurro, che lo stesso presidente della Calabria, Roberto Occhiuto, non ha esitato a definire «surreale».
Occhiuto sorride
D’altro canto il governatore, pur «dispiaciuto» per il caso Mangialavori, può comunque trovare qualche ragione per sorridere: il suo pressing per far ottenere un posto nel Governo alla compagna, Matilde Siracusano, è andato a buon fine. La deputata messinese, da poche settimane madre del terzogenito del presidente, è stata nominata sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento.
Il successo di Occhiuto, tuttavia, non coincide per forza con quello della Calabria. Una regione che, con solo due sottosegretarie di riferimento, ha ancora una volta mostrato tutta la sua marginalità e lo scarso peso del suo ceto politico.