Nessuna novità rispetto agli ultimi giorni: il toto-ministri non riserva sorprese per la Calabria, di fatto tagliata fuori dai posti più ambiti del prossimo Governo Meloni.

E mentre si attende l’esito del nuovo vertice, in programma per oggi, tra la premier in pectore e gli alleati Salvini e Berlusconi, pare ormai certo che questa regione – come già scritto da Lacnews24.it – dovrà accontentarsi di uno o al massimo due posti da sottosegretario.

Niente colpi di scena

Non sono previsti colpi di scena. I favoriti di Fdi sono la commissaria Wanda Ferro e il neo parlamentare Fausto Orsomarso: l’eventuale casella di sottogoverno toccherà a uno di loro. Fi invece dovrebbe puntare sul coordinatore Giuseppe Mangialavori, fresco di rielezione alla Camera.

La Giunta Occhiuto      

Lo stallo sul Governo – che potrebbe sbloccarsi a partire da domani, con l’insediamento dei parlamentari e l’elezione dei presidenti di Camera e Senato – ha inevitabili riflessi anche sulla Giunta regionale di Roberto Occhiuto.

Il governatore aspetta dai vertici di Fdi e Lega i nomi dei sostituti di Orsomarso e Tilde Minasi, entrambi eletti in Senato. Le indicazioni delle segreterie, per una banale questione di gerarchia delle priorità, arriveranno solo a Governo fatto e finito. È dunque più che probabile che la nuova Giunta Occhiuto non vedrà la luce prima della fine di ottobre.

Il toto-assessori, però, è partito da un pezzo. Il ruolo di Orsomarso potrebbe andare a uno tra il coordinatore cosentino di Fdi, Angelo Brutto, e il sindaco di Locri, Giovanni Calabrese. Meno circoscritto il campo leghista. Per il dopo Minasi si fanno i nomi di Grazia Iannini e Caterina Capponi, entrambe candidate e non elette al Parlamento alle ultime elezioni.    

Mancuso e la Lega

Le Politiche incideranno pure sugli equilibri del Consiglio regionale, ma non dovrebbero esserci ribaltamenti al vertice. Il presidente dell’assemblea, Filippo Mancuso, malgrado la delusione per come è stata gestita la Lega calabrese negli ultimi mesi e, soprattutto, per il modo in cui sono state stilate le liste elettorali, ai collaboratori più stretti ha ribadito la propria volontà di rimanere nel partito di Salvini. «Sto bene dove sto, ma mi ritengo libero di esprimere il mio pensiero, sempre e comunque». Questa la sua risposta a chi, nelle ultime ore, ha avuto modo di confrontarsi con lui. Mancuso, almeno per il momento, non dovrebbe quindi tentare nuove avventure politiche, magari in Fi. Al tempo stesso, il presidente dell’Astronave pretende il «rispetto» di un partito di cui spesso non ha condiviso le scelte e a cui, ricordano fonti del Carroccio calabrese, «ha portato in dote più di 7mila voti alle regionali, una settantina di amministratori locali, cinque consiglieri a Catanzaro e, da ultimo, anche il presidente della Provincia Mormile».

I capigruppo

Nella Lega, complice anche il risultato insoddisfacente delle Politiche (6%), il clima non sembra dei migliori e potrebbe peggiorare ancora. In ballo, oltre al posto di Minasi in Giunta, c’è anche quello di capogruppo in Consiglio, dopo l’elezione di Simona Loizzo alla Camera.

I bene informati danno per quasi certa l’elezione del reggino Pino Gelardi, il cui posto di presidente della commissione Antindrangheta potrebbe essere occupato dal sostituto di Loizzo, Pietro Molinaro.   

«Acque agitate», così le descrivono a Palazzo Campanella, anche in Fi, che deve rimpiazzare Giovanni Arruzzolo, neo deputato. In pole dovrebbe esserci Michele Comito, che – oltre a essere cognato di Arruzzolo – avrebbe il pieno supporto di Mangialavori.

Comito lascerebbe così il posto di presidente della commissione Sanità a un altro medico, Domenico Giannetta, new entry al posto di Arruzzolo. Incastri che, tuttavia, non farebbero troppo piacere a Pasqualina Straface e Valeria Fedele, le uniche, in Fi, a essere rimaste senza incarichi di peso.