“Vox clamantis in deserto. Sono rimasti inascoltati i nostri ammonimenti e segnalazioni sulla palese difficoltà della Regione ad impiegare e sfruttare a pieno i fondi messi a disposizione dall’Europa. ‘Tanto tuonò che piovve’, come si suol dire. Ed ecco che giunge l’amaro verdetto della magistratura contabile la quale, sull’efficace utilizzo delle risorse strutturali per lo sviluppo della Calabria, boccia il Governo regionale presieduto da Mario Oliverio”. Ad affermarlo è il presidente del gruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Alessandro Nicolò.

 

“‘Carenza di progettualità e incapacità ad incrementare la spesa’ - sottolinea - le voci in cui la Regione ‘zoppica’ - secondo quanto afferma la sezione della Corte dei conti della Calabria nel giudizio di parificazione del rendiconto generale della Regione per l’esercizio finanziario 2016”.

 

“Tali disfunzioni sono imputabili ad una ‘debolezza dei controlli che incide sull’affidabilità della rendicontazione finanziaria e non del programma’, compromettendo gli obiettivi di efficacia ed efficienza di talune operazioni e ponendo dubbi anche sul rispetto delle prescrizioni normative nazionali e comunitarie. Non è positiva la valutazione anche per i finanziamenti del Fesr, visto che - prosegue Alessandro Nicolò - è stato oggetto di rimodulazione per scongiurare il rischio di disimpegno automatico nonché per adattarlo alle effettive potenzialità di spesa”.

 

“Altro elemento che compone il giudizio negativo è il ricorso ai ‘progetti sponda’ che polverizzano e disperdono la spesa” - stigmatizza l’esponente politico. Secondo il Capogruppo di Forza Italia: “L’autorevole giudizio della Corte dei Conti impone, dunque, da parte del presidente Oliverio, l’adozione di contromisure adeguate”.

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La Regione dovrà rafforzare il sistema dei controlli a monte per impedire l’elusione delle regole e comportamenti fraudolenti da parte dei beneficiari dei contributi, monitorando permanentemente la spesa rispetto a tempi ed obiettivi. Si migliorino le performance relativamente a quei processi strategici che devono guidare la crescita nel segno dell’efficienza e della produttività, e che, nell’interesse dei calabresi - conclude Alessandro Nicolò - non possono - come è stato finora - figurare nei punti di debolezza dell’attività di governo e di gestione”.