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“Non abbiamo un accordo di Governo con il Pd e non facciamo parte della maggioranza: non a caso ci siamo astenuti sulle dichiarazioni programmatiche del presidente, dimostrando responsabilità e cautela, ma anche la necessità di verificare lo stato delle cose”. Lo afferma, in una nota, il senatore Antonio Gentile, coordinatore regionale Ncd.
“Ncd - prosegue Gentile - ha una visione politico - programmatica orientata alla governabilità e sancita dal voto del novembre scorso che ha legittimato la nostra autonomia e che ha dimostrato la nostra credibilità sul territorio. Dalla nuova Giunta regionale ci aspettiamo che non ripeta gli errori delle precedenti e che, in una palude burocratica qual è quella esistente, sappia inviare messaggi di partecipazione a tutti i cittadini. Per questo abbiamo chiesto che vi siano selezioni aperte a tutti, che non vi siano figli e figliastri, che la cosa pubblica diventi finalmente tale proprio perché chi governa deve rappresentare tutta la cittadinanza e non solo una parte”.
“Il passato, non solo recente - continua il senatore - ha inchiodato la Regione a forti responsabilità sulla gestione del personale: abbiamo visto, dalle contestazioni del Mef, che sono ancora pendenti, come molti non avessero i requisiti per le funzioni apicali e tanti altri siano divenuti generali effettivi senza aver mai superato un concorso. Su questa piattaforma, inserita nel programma di D’Ascola abbiamo offerto ad Oliverio la nostra collaborazione, nella speranza che possano essere disboscati privilegi e zone franche, che sono inaccettabili per chiunque abbia come bussola la Costituzione. Mi pare di poter dire che un Consiglio ridotto a 30 unità debba far prevalere queste esigenze su tutto, recuperando la capacità politica delle decisioni e non delegando la bonifica alla Magistratura o alla Corte dei Conti”.
“La nostra prudenza istituzionale e politica - sottolinea ancora il coordinatore regionale di Ncd - ci porta ad attendere nella speranza che possano registrarsi realmente cambiamenti radicali in questa direzione. Sulle possibilità di costruire un accordo politico con il Pd è necessario ovviamente far maturare i tempi ed accertare, nella reciprocità, che si realizzino quelle condizioni programmatiche invocate che non hanno come preminenza poltrone, ma percorsi di differenza nella gestione sapendo che il dato di partecipazione elettorale di novembre è un richiamo per ognuno di noi”.