“Quello per cui lottano dovrebbe essere un diritto sacrosanto. Pertanto, – dichiara Gianturco - mi preme annunciare che qualora le trattative e gli incontri tra i lavoratori con i vertici di “Terina” dovessero fallire esprimerò la mia piena vicinanza a questi lavoratori unendomi al presidio di protesta dinnanzi ai cancelli della Fondazione, così come ho già fatto nel settembre 2014 nella precedente agitazione”.

 

“Mi domando come sia possibile che dopo oltre 2 anni la Regione Calabria non abbia intenzione di attuare la legge di riforma 24/2013, votata dal consiglio regionale, che consentirebbe ai lavoratori di potersi collocare presso altri enti o agenzie regionali. L’attuazione di suddetta normativa permetterebbe di cedere tutti i beni immobili, capannoni, terreni ed eventualmente anche il polo convegnistico, rientranti nell’area della Fondazione che adesso si occuperà solo di ricerca agroalimentare. I beni potrebbero essere ceduti ad altri enti sub- regionali quali la Corap (ex ASI) e Calabria Verde che potrebbero assorbire altresì parte del personale. Auspico – conclude - in una soluzione immediata da parte degli enti preposti”.

 

Leggi anche:

Fondazione Terina, i lavoratori annunciano lo sciopero

Mangialavori: ‘La vicenda Terina emblema di un’amministrazione regionale irretita dall’immobilismo’