VIDEO | Il segretario regionale dem Nicola Irto invita a non cullarsi del risultato. Bruni: «La Calabria ce la può fare». Telegrafico il coordinatore 5Stelle Misiti, ma Parentela rivendica: «Vicini a lui da dicembre»
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«Dopo quasi vent’anni il centrosinistra è tornato a vincere a Catanzaro. Un risultato storico che premia un lavoro di coinvolgimento che parte dal basso e un nuovo modo di veicolare le idee per il futuro della città che ha saputo parlare direttamente alla cittadinanza». È così che Nicola Irto, segretario regionale del Partito democratico inquadra la vittoria di Nicola Fiorita nel capoluogo di regione.
Una «voglia di cambiamento reale» per l’esponente dem che si contrappone «al fallimento delle amministrazioni di centrodestra e all’inefficienza crescente della giunta regionale». A testimoniarlo sarebbero anche le importanti vittorie del Pd e del centrosinistra ad Acri e Paola: «Siamo sulla rotta giusta – ripete Irto, e se ci apriamo al territorio e al civismo autentico come a Catanzaro riusciamo a ottenere la fiducia dei cittadini». Ma Irto sa che non sono tutte rose e fiori, e non a caso invita il popolo dem a non cullarsi troppo ammonendo: «il consenso non va solo guadagnato alle elezioni, va meritato. Giorno dopo giorno. Ce l’abbiamo fatta, ma adesso abbiamo una montagna da scalare».
Bevacqua (Pd)
Sulla stessa lunghezza d’onda anche il capogruppo del Pd a Palazzo Campanella, Mimmo Bevacqua, secondo cui le urne hanno premiato un «progetto politico vero che è riuscito a rovesciare logori apparati di potere» premiando il lavoro del partito regionale e l’impegno di Francesco Boccia. «Dopo Reggio e Cosenza – aggiunge Bevacqua - anche Catanzaro passa al centrosinistra dimostrando come i calabresi abbiano voglia di voltare pagina e di credere nella competenza e nella serietà».
Viscomi (Pd) e la leader di minoranza in Consiglio regionale Amalia Bruni
Se il deputato dem Antonio Viscomi, capogruppo del partito in commissione Lavoro della Camera, ha salutato l'elezione di Fiorita incoronandolo quale «candidato più credibile in campo» capace di tenere insieme una proposta politica condivisa, Amalia Bruni è convinta che la coerenza, la serietà e l’affidabilità vincono anche in situazioni difficili: «La conferma di Capalbo e la bella novità di Fiorita ci dicono che lavorando bene anche la Calabria ce la può fare. Anche la vittoria di Giovanni Politano a Paola è una indicazione di novità per la Regione».
Misiti (M5s)
Telegrafico invece il commento del coordinatore regionale del Movimento 5 stelle, Massimo Misiti: «La vittoria di Nicola Fiorita consentirà a Catanzaro di recuperare presto la centralità che merita! Congratulazioni e auguri di buon lavoro al sindaco, con lui in consiglio anche il nostro Danilo Sergi».
Ferrara (M5s)
L'elezione di Nicola Fiorita è «una svolta epocale» per Laura Ferrara, europarlamentare del Movimento 5 Stelle, che sottolinea come abbia vinto «un progetto civico che ha messo al centro l'ascolto della cittadinanza, un nuovo impegno verso le periferie e i valori della partecipazione e dell'inclusione».
Parentela (M5s)
Maggiore rivendicazione sulla vittoria del neo sindaco arriva dal deputato pentastellato Paolo Parentela che ricorda come per la prima volta il Movimento 5 Stelle, «che è stata la prima forza politica a sostenere Fiorita, addirittura sin dallo scorso dicembre. Insieme a Fiorita, con il quale collaboravamo già da anni, hanno vinto tutti quelli che, come il nostro gruppo, hanno creduto nella rivoluzione dal basso della città, fatta di idee, confronto, giovani, entusiasmo e partecipazione. È stata un'esperienza intensa, bellissima, indimenticabile. Ognuno ha dato un contributo di contenuti e passione politica».
Di Lieto (candidato sindaco al primo turno)
«Non c'è stata alcuna rottura del sistema e, men che meno, una rivoluzione. Vince il consociativismo, tra centrodestra e centrosinistra. Un consociativismo perverso e deleterio, che connota da decenni questa città, questa regione ed ora anche l'intero paese». Questo invece il commento lapidario di Francesco di Lieto, già candidato sindaco di Catanzaro della sinistra antagonista che al primo turno aveva ottenuto l'1,66% e senza fornire alcuna indicazione di voto al ballottaggio.