Dentro Forza Italia si comincia a pensare che la grande riorganizzazione voluta da Silvio Berlusconi con la nomina dei nuovi coordinatori nazionali Mara Carfagna e Giovanni Toti possa trasformarsi nell’apertura di una fase di messa in liquidazione del partito. Neanche poche ore dopo la nuova trovata del Cavaliere per provare a tenere insieme le istanze delle Regioni meridionali e la voglia di scissione del governatore della Liguria che le possibili primarie per scegliere la nuova guida del partito si trasformano in rodeo con la discesa in campo di Maria Stella Gelmini.

E che il momento sia delicatissimo la conferma la nota a firma congiunta che Giovanni Toti e Mara Carfagna hanno inviato a tutti i coordinatori e commissari del partito sui territori, compreso quello calabrese. Una nota che, di fatto, congela l’attuale situazione del partito anche per evitare nomine e tessere dell’ultima ora.

 

«Nelle prossime ore, per dare attuazione alla linea annunciata dal presidente Silvio Berlusconi, i coordinatori nazionali Mara Carfagna e Giovanni Toti, cui sono state attribuite le deleghe organizzative del partito, incontreranno i coordinatori regionali e riuniranno la commissione per le regole. Nelle more di un proficuo confronto e della definizione dell’assetto provvisorio che dovrà portare il nostro movimento alla stagione dei congressi – scrivono Carfagna e Toti - i coordinatori regionali, provinciali e comunali sono pregati di astenersi dall’assumere decisioni che comportino cambiamenti negli assetti politici e amministrativi di loro competenza, così come dall’evitare lo svolgimento di congressi locali che necessariamente si celebrerebbero con regole ormai in via di superamento».

 

L’incontro con il coordinamento regionale è atteso soprattutto in Calabria dove Jole Santelli e Roberto Occhiuto aspettano il massimo sostegno per la candidatura alle prossime elezioni regionali di Mario Occhiuto. Certamente la nomina di Mara Carfagna dovrebbe consentire maggiori margini di manovra all’interno del partito per ottenere il via libera, ma il problema si presenterà nuovamente al tavolo dell’interpartitica dove Lega e Fdi aspettano di dire la propria. Sia a Reggio Calabria, dove si deve scegliere il candidato sindaco, che a livello regionale il partito di Matteo Salvini si è sempre negato ad ogni trattativa, nell’attesa del voto delle elezioni europee.

Adesso, dopo avere fatto il massimo alle urne, sia Lega che Fdi (ormai allo stesso livello di voti di Fi) vorranno dire la propria. Ed è chiaro che i due appuntamenti elettorali si intersecheranno e saranno oggetto di decisione ai tavoli romani. Lo ha detto chiaramente anche il commissario della Lega Cristian Invernizzi in occasione dell’ultima convention del partito a Catanzaro. Probabile, dunque, che al momento in cui si farà sul serio gli attuali nomi in campo possano essere i primi a saltare per fare largo alle candidature di superamento di cui si parla da tempo.

 

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