Duecento licenze di Ncc (noleggio con conducente). Questa l’idea, cristallizzata in una proposta di legge, del consigliere regionale Pasqualina Straface (Fi) per superare i tanti limiti del trasporto pubblico in Calabria.

La norma presentata dalla Straface è già passata al vaglio della commissione “Ambiente e territorio” e giovedì dovrebbe essere discussa in aula. La premessa è che la regolamentazione del servizio di trasporto mediante autoservizi pubblici non di linea (quindi taxi e Ncc) è contenuta nella legge quadro del 1992 n° 21. La Calabria, tuttavia, non dispone ancora di una disciplina organica della materia. Sarebbe strano il contrario visto l’indolenza che la Regione ha sempre dimostrato sul trasporto pubblico locale.

L’idea della consigliera forzista allora viaggia su un doppio binario: da un lato arrivare finalmente, al massimo entro un anno, ad una regolamentazione del settore; dall’altro tamponare la stagione estiva attraverso questa norma che prevede il rilascio in favore della società Ferrovie della Calabria S.r.l. di titoli autorizzatori non cedibili, validi sull’intero territorio regionale per un numero massimo di autovetture pari a duecento.

Perché proprio duecento? Perché questa dovrebbe essere la richiesta dell’utenza visto che «sono molteplici le richieste di turisti - si legge nella relazione alla proposta di legge - interessati a spostarsi più agevolmente, raggiungendo le innumerevoli località turistiche della nostra regione, senza avere la possibilità di accedere al servizio, per la quasi totale assenza di vettori». 

Nella legge si dice anche che l’esigenza di questo tipo di trasporto è avvertita maggiormente nel periodo estivo, ma anche nel resto dell’anno «in ragione della sempre maggiore destagionalizzazione dei flussi turistici grazie agli interventi di promozione messi in campo dalla Regione».

Dare 200 licenze a Ferrovie della Calabria, secondo l’impianto della legge, non va a intaccare la libera concorrenza visto che la società è ad intera partecipazione pubblica con la Regione Calabria che è socio unico. Qualcuno avanza dubbi di legittimità sull’impianto normativo visto che su questo tipo di servizio la competenza è dei Comuni e la Regione dovrebbe limitarsi piuttosto a stabilire la cornice legislativa nel quale possono muoversi i sindaci. Lo dice la stessa legge quadro che cita il consigliere Straface. All’art. 4 si legge infatti che «i Comuni nel predisporre i regolamenti sull'esercizio degli autoservizi pubblici non di linea, stabiliscono: a) il numero ed il tipo dei veicoli e dei natanti da adibire ad ogni singolo servizio; b) le modalità per lo svolgimento del servizio; c) i criteri per la determinazione delle tariffe per il servizio di taxi; d) i requisiti e le condizioni per il rilascio della licenza per l'esercizio del servizio di taxi e della autorizzazione per l'esercizio del servizio di noleggio con conducente». La legge invece sembra spostare, sia pure temporaneamente, le competenze alla Regione.

Ma come gestirà questa operazione Ferrovie della Calabria? La legge su un punto è chiara: le licenze di Ncc vengono definite incedibili, quindi FdC non potrà metterle sul mercato ma dovrà gestirle direttamente. Come? Questo aspetto è in realtà un po’ fumoso perché la legge non lo disciplina. Dubitiamo che FdC acquisterà i 200 mezzi necessari per svolgere il servizio visto che fra l’altro la legge ha una durata di un solo anno. D’altra parte non ci pare, a naso, che l’azienda abbia la disponibilità di un parco automezzi tale da avere 200 vetture da adibire a Ncc.

L’alternativa potrebbe essere quella di assumere a tempo indeterminato 200 persone dotate a loro volta di un mezzo proprio che dovrebbero mettere a disposizione. Vedremo nel corso del dibattito in consiglio regionale se emergeranno altri particolari. La relatrice della legge scrive che dalla norma non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale. Eppure questo servizio in qualche modo deve essere finanziato nella malaugurata ipotesi che non si sostenga da sé. Fra l’altro FdC in queste settimane è stata anche appesantita dalla gestione degli impianti di risalita di Lorica e Camigliatello. Perché affidarle anche questa funzione visto che la tendenza in tutto il mondo è quella di esternalizzare a privati questo tipo di servizi proprio per evitare di appesantire le casse pubbliche?