«La sconfitta del Partito Democratico invita ad una riflessione severa e senza sconti». Lo dichiara il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà commentando gli esiti del voto alle elezioni politiche nazionali. «Bisogna guardare in faccia la realtà – ha spiegato il primo Cittadino di Reggio Calabria - il partito nazionale ha dimostrato in questi mesi di tenere più all’autotutela del suo ceto politico che alle reali esigenze del Paese. Ora è il momento di ribaltare tutto. Si cominci a guardare ai territori, ripensando organizzazione e linea politica. Il Pd segua l'esempio dei sindaci e degli amministratori locali, che vivono in mezzo alle persone e ai loro problemi tutti i giorni, non solo in campagna elettorale, quando l’ascolto assume i toni dell’ipocrisia e dell’autoreferenzialità. Immersi nelle periferie fisiche e dell'anima quotidianamente, a contatto con gli oppressi e alle prese con i loro diritti negati.

 

Il Pd segua l'esempio di chi conosce la sofferenza quotidiana dei padri di famiglia che hanno perso il lavoro, rischiano di perderlo o non ce l'hanno affatto – ha aggiunto ancora il sindaco - di chi ascolta la domanda di lavoro di tanti giovani che, in misura sempre maggiore, un lavoro non lo cercano neanche più. Persone che ci mettono la faccia e spesso pagano il conto di “consumazioni” di cui non sono responsabili. Sono i sindaci e gli amministratori locali ad essere al tempo stesso antenna e parafulmine del territorio, con pochi strumenti ed enormi responsabilità. Ecco, è da qui che si deve ripartire: dal coraggio della responsabilità.

 

Non è più tempo di Krono che mangia la testa ai suoi figli, basta con un Partito che, novello Conte Ugolino, fa prevalere il digiuno sull'amore. Il digiuno lo combatti nutrendoti e contaminandoti di tutte quelle esperienze che fino ad oggi sono state tagliate fuori da un metodo “esclusivo” che, sul piano regionale, ha prodotto solo sconfitte dal 2014 a oggi in ogni tornata elettorale. Non è il momento del rancore, è il momento di prosciugare il terreno a chi, per istinto di sopravvivenza e autoconservazione, ha dilaniato il Partito con lotte intestine e sterili guerre di posizione.

 

In Calabria il Partito Democratico non vince più una competizione elettorale dal 2014. Le ultime grandi affermazioni risalgono alle amministrative reggine e alle regionali. Ora è giunto il momento di aprire una riflessione seria – ha concluso Falcomatà - è il momento che il Partito regionale prenda atto di quest’ennesima sonora bocciatura e lasci spazio alle energie già presenti nel Pd, ed a quelle che si vorranno unire in questo percorso, per l’apertura di una fase politica nuova, costruita dal basso, capace di interpretare realmente i bisogni e le speranze di un popolo che oggi non si sente più rappresentato. In questo modo la Calabria potrà rappresentare concretamente un laboratorio politico nazionale per la nuova stagione del Partito Democratico».