Il partito guidato da Renzi interviene a difesa della sua candidata, indicata tra i 7 "impresentabili" per procedimenti penali in corso: «Risulta ancora coinvolta solo perché ha rinunciato alla prescrizione essendo evidente la sua totale innocenza»
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«Piena fiducia nella candidata Filomena Greco che risulta ancora coinvolta in un procedimento penale di primo grado solo perché ha rinunciato di propria iniziativa alla prescrizione essendo evidente la sua totale e completa innocenza». Italia Viva interviene nella vicenda che vede coinvolta l'ex sindaca di Cariati, oggi candidata alle Europee con la lista Stati Uniti d'Europa, che vede insieme sei tra partiti e movimenti politici, tra questi proprio la compagine guidata da Matteo Renzi.
A seguito dei controlli sui cosiddetti "impresentabili", Greco è risultata infatti tra i 7 candidati alle prossime elezioni la cui condizione viola il codice di autoregolamentazione, secondo quanto riferito questa mattina in audizione dalla presidente della commissione Antimafia Chiara Colosimo.
Elezioni | Europee, per la Commissione antimafia 7 candidati violano il codice di autoregolamentazione: c’è anche la calabrese Filomena Greco
«In data 9 gennaio 2024, è stato disposto il rinvio a giudizio per i reati di cui agli articoli 81, 110, 353-bis del codice penale (turbata libertà del procedimento di scelta del contraente) ed è in corso il giudizio di primo grado, davanti al Tribunale di Castrovillari, con prossima udienza fissata al 21 giugno 2024», ha spiegato Colosimo riferendosi alla candidata cariatese.
Nella nota con cui si schiera al fianco dell'ex primo cittadino del comune ionico, Italia Viva riporta le dichiarazioni degli avvocati, Enzo Belvedere e Pino Labonia, che così chiariscono la posizione della loro assistita: «Presso il Tribunale di Castrovillari, nei confronti della dott.ssa Filomena Greco, nella sua qualità di sindaco dell'epoca, è da poco tempo iniziato un processo di "turbata libertà di scelta del contraente", per fatti datati 2016, già ampiamente prescritti. La dott.ssa Greco, però, intende rinunciare all'intervenuta prescrizione, proprio perché non solo non ha commesso il fatto contestatole, quanto, appena insediata, ha doverosamente rescisso il contratto per la raccolta dei rifiuti con una società che era stata attinta da interdittiva antimafia. Scelta pienamente condivisa dal prefetto nominato per un periodo di tempo a reggere lo stesso Comune. Essendo un preclaro abbaglio procedimentale, la dott.ssa Greco non sarà appagata dalla intervenuta prescrizione e "pretenderà" una assoluzione nel merito per non aver commesso il fatto».
Italia Viva ribadisce dunque la fiducia e il pieno appoggio a Filomena Greco, confidando che la sua innocenza verrà dimostrata nelle sedi opportune.
La solidarietà di Speziali
«Apprendo dagli organi di stampa, l'incredibile -e a mio avviso ingiusto- inserimento tra i cosiddetti 'impresentabili', di Filomena Greco, candidata alle Europee nella Lista che sostengo convintamente, ovvero Stati Uniti d'Europa, facendo votare con passione la senatrice Sandra Mastella, con il presidente Renzi e laddove possibile, da domani la stessa Filomena Greco». Così in una nota Vincenzo Speziali.
«Queste liste di 'proscrizione' palesemente anticostituzionali, dovrebbero indurre tutte le forze politiche a riflettere in merito ad un esercizio palesemente 'abusivo' e altrettanto speculativo, di simili atti, i quali non trovano affatto e nel modo più assoluto corrispondenza alcuna nei principi dello Stato di Diritto, poiché si può essere colpevoli, solamente a seguito di sentenza definitiva e passata in giudicato.
In più, ha ben fatto l'ufficio Stampa di Italia Viva a precisare la genesi di tale situazione che vede coinvolta la Dott.ssa Greco poiché lei stessa, giustamente convinta delle sue giuste, reali e buone ragioni, ha rinunciato alla prescrizione, pur di ottenere il lecito e legale giudizio di merito che si attende, cioè l'assoluzione.
Anche in questo caso, per l'ennesima volta, in terra di Calabria, si può vedersi ingiustamente infangati, per poi essere prosciolti come successo anche a Domenico Tallini, Massimo Colosimo, Emanuele Iona`, Eugenio Sgromo, Gianluca Callipo e la lista sarebbe ancora più lunga e dettagliata.
Pure per tali motivi, io continuo a battermi e a fare politica, poiché di ulteriori esempi assurdi ne abbiamo a iosa in tutta Italia, quali i genitori di Matteo Renzi e degli stessi Clenente e Sandra Mastella, che dopo un calvario laico, hanno visto trionfare seppur troppo tardivamente la verità.
Non so se a quest'ultima (cioè la verità), si possa abbinare anche il termine giustizia, poiché se giustizia vi fosse stata, tali procedimenti mai avrebbero dovuto iniziare».