Mancano ormai venti giorni al voto delle Europee e tutti i partiti consultano spasmodicamente i sondaggi per capire come andranno le elezioni dell’8 e 9 giugno prossimi. L’ultimo sondaggio è quello realizzato da Swg per il tg La7 che oltre ad offrire numeri e percentuali dà anche qualche spunto politico.

Il primo sembra riguardare la polarizzazione del voto. A crescere in maniera omogena sono infatti FdI e Pd. Il primo guadagna rispetto la settimana scorsa lo 0,2% arrivando al 27%, mentre i dem salgono di quasi mezzo punto e arrivano al 21% confermandosi come seconda forza politica del Paese. Tutto questo nonostante il confronto tv fra le due leader, Elly Schlein e Giorgia Meloni, sia saltato per lo stop dell’Agcom. Ma questo non impedisce agli elettori di puntare sui principali partiti dei due schieramenti.

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La partita Lega-Forza Italia

L’altro aspetto interessante dei sondaggi è il testa a testa fra la Lega e Forza Italia. Una partita che riguarda molto da vicino la Calabria dove il presidente Roberto Occhiuto non ha mai nascosto la sua ambizione di portare a Roma un risultato eccezionale. C’è però da considerare che il Carroccio in Calabria si sta muovendo bene e in vista delle Europee non solo ha candidato gli assi Simona Loizzo e Filippo Mancuso, ma ha anche fatto campagna acquisti portando a casa Katya Gentile e Giuseppe Mattiani.

I dati dell’ultimo sondaggio dicono che Forza Italia ha nuovamente superato la Lega. Con un +0,1 per cento gli azzurri si piazzano all'8,4 per cento, mentre la forza politica di Matteo Salvini, ferma all'8,3 per cento, nell'ultima settimana perde 0,3 punti percentuali. Se queste sono le percentuali nazionali, in Calabria le cose potrebbero andare diversamente.

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In calo il Movimento 5 stelle

Insieme alla Lega, l'unico partito tra i principali che nell'ultima settimana ha perso punti è stato il vecchio alleato nel governo gialloverde, il Movimento 5 Stelle. I grillini si confermano seconda forza d'opposizione, sono al 15,7 per cento, perdendo tuttavia – in sette giorni – 0,5 punti percentuali. Colpa di una lista che era partita con ben altri presupposti, ma che alla fine dei conti non mostra grandi elementi di forza se si esclude l’ex presidente dell’Inps Antonio Tridico. Sul risultato forse ha pesato anche l’ultimo spot di Antonio Conte maldestramente alle prese con un pallone.

Meno volatile, invece, è il voto dei piccoli partiti. L’Alleanza verdi sinistra cresce di uno 0,2% ed è ora accreditata del 4,6%. Perdono due decimali di punto invece al centro sia Azione sia la lista Stati Uniti d’Europa promossa da Italia Viva e Più Europa. Veleggiano comunque tutti poco sopra 4%, soglia di sbarramento per entrare nel prossimo Parlamento europeo.

La lista pacifista di Michele Santoro, Pace Terra e Dignità, continua a crescere pur rimanendo al 2,2 per cento (+0,2), così come Alternativa Popolare che con un +0,2 arriva all'1 per cento. Per entrambi nessun seggio quindi in Parlamento.

Il "partito" del non voto

La campagna elettorale però ancora continua e i partiti hanno tutto il tempo per convincere gli indecisi e soprattutto quelli che propendono per l’astensionismo. Per quanto riguarda i primi il sondaggio della Swg dice che il 38% degli intervistati si è confessato “indeciso”. Le stime invece sull’astensionismo restano ancora molto alte, addirittura si parla del 50% degli aventi diritto al voto. Segno di un distacco crescente fra la gente e la politica che questa campagna elettorale decisamente non sta riuscendo a colmare.