Questa mattina 14 primi cittadini hanno indirizzato una missiva al governatore, chiedendo rapidi interventi e denunciando una situazione già diventata insostenibile: «Crediamo sia opportuno un incontro»
Tutti gli articoli di Politica
PHOTO
La frana di Coreca che ha spezzato in due il comune di Amantea e interrotto il flusso veicolare lungo il Tirreno cosentino è l’ultimo dei casi eclatanti. Non c’è comune del litorale che non abbia subito danni reiterati dal maltempo, con conseguente disagio per la popolazione. Senza contare la devastazione portata a compimento dalle onde del mare in bufera. Le conseguenze di decenni di malapolitica e del cambiamento climatico stanno deturpando il territorio fino al punto di non ritorno. Di recente Tortora e Santa Maria del Cedro, dove tra l’altro è andata distrutta una struttura balneare permanente, hanno pagato pesantemente dazio. Ogni volta che la Protezione civile lancia l’allerta, si teme di finire nuovamente in ginocchio.
Questa mattina 14 sindaci hanno indirizzato una missiva al governatore Roberto Occhiuto, chiedendo rapidi interventi e denunciando una situazione già diventata insostenibile. Hanno sottoscritto l’appello Francesco Tripicchio (Sindaco di Acquappesa), Vincenzo Cascini (Sindaco di Belvedere Marittimo), Francesco Grosso (Sindaco di Bonifati), Ermanno Cennamo (Sindaco di Cetraro), Ernesto Magorno (Sindaco di Diamante), Francesco Candreva (Sindaco di Falconara Albanese), Giacomo Middea (Sindaco di Fuscaldo), Vincenzo Rocchetti (Sindaco di Guardia Piemontese), Giacinto Mannarino (Sindaco di Longobardi), Giovanni Politano (Sindaco di Paola), Michele Guardia (Sindaco di Sangineto), Cosimo De Tommaso (Sindaco di San Lucido), Giacomo Perrotta (Sindaco di Scalea) e Antonio Iorio (Sindaco di Tortora).
Chiedono al presidente della Regione Calabria un incontro alla presenza dell’assessore regionale ai Lavori pubblici, per sottoporre, alla loro attenzione, «le gravissime criticità relative all’annoso fenomeno dell’erosione costiera, divenuto, ormai, una vera e propria emergenza, impossibile da arginare con soli e sporadici interventi tampone».
«Per la difesa delle infrastrutture, poste lungo il litorale maggiormente esposto alla violenza delle onde a causa dell’azione erosiva in atto, urgono, infatti, interventi organici. Così - aggiungono - come servono interventi per il ripristino dei danni registrati dopo gli ultimi marosi. In tal senso dobbiamo purtroppo evidenziare i gravissimi danneggiamenti che, molti comuni, hanno subìto. Lungomari sventrati, impianti di pubblica illuminazione rasi al suolo. Stessa cosa per le condotte idriche e fognarie insistenti a ridosso della costa, per cui si chiede l’intervento della Regione Calabria attraverso lo stanziamento di somme urgenti».
I 14 sindaci poi fanno riferimento ad un finanziamento di diversi milioni di euro che a loro avviso aspetta soltanto di essere utilizzato. «Va tramutato in opere di difesa che attendiamo da anni – chiudono nel loro intervento -. Proprio per quanto appena esposto, crediamo sia opportuno un incontro con il presidente Occhiuto, al fine di esporgli le nostre forti preoccupazioni, le nostre ansie e quelle delle nostre comunità e, soprattutto, per confrontarci sulle azioni che pure vanno intraprese. Confidiamo anche in questa circostanza, nella vicinanza e nel sostegno del Governo regionale ed in risposte celeri che, nostro malgrado, non possono più attendere».