Il M5S prova a uscire dall’angolo delle trattative per le elezioni regionali e dopo l’iniziativa dei suoi parlamentari che avevano rivolto un appello al Polo Civico di Luigi de Magistris e al Pd per riaprire il dialogo e ritrovare l’unità, insistono a Roma per ottenere un azzeramento delle trattative fin qui avviate. Con strade separate stanno dialogando sia con l’entourage del sindaco di Napoli che con i vertici del Pd per provare a trovare lo spazio giusto per arrivare ad un fronte unitario del centrosinistra dopo il fallimento del tavolo dello scorso dicembre.

Prove di dialogo 

L’impresa non si presenta facile però. Le primarie sono state escluse da Luigi de Magistris come metodo per arrivare alla scelta del candidato, mentre il Pd che da tempo ha indicato il nome di Nicola Irto come candidato governatore e ha pochi margini di tornare indietro senza provocare profonde rotture interne, seppure delle volontà in questo senso siano state espresse durante l’ultima direzione anche dal consigliere Carlo Guccione.

I grillini sperano però che le trattative in corso anche per le scelte e le alleanze per le grandi città chiamate al voto possano servire per trovare una soluzione unitaria per la Calabria anche per non ripetere l’esperienza disastrosa del 2020 con la divisione dello schieramento che ha portato alla sconfitta di Pippo Callipo.

Nel frattempo prosegue il percorso di distensione all’interno del Polo civico dopo la quasi rottura tra Carlo Tansi e Luigi de Magistris degli scorsi giorni. L’ex capo della Protezione civile e il sindaco di Napoli hanno firmato una nota congiunta relativa a un nuovo faccia a faccia che hanno definito costruttivo, coinvolgente e visionario e di ritrovata convergenza.

La posizione di Graziano

Per nulla convinto della positività del ritrovato accordo si è detto il commissario regionale del Pd Stefano Graziano che ha duramente attaccato: «Chi ben comincia è già alla metà dell’opera recita un detto popolare, per cui se queste sono le premesse dell’alleanza Tansi-De Magistris non osiamo immaginare cosa potrebbe accadere alla regione Calabria se alle regionali di ottobre riuscisse ad arrivare intatta questa alleanza arancione, che si spaccia come novità politica ma che in realtà sa molto di vecchio, soprattutto nel metodo. Tansi – prosegue Graziano - usa i metodi della vecchia politica per alzare la posta e strappare la promessa della presidenza del Consiglio regionale e lo fa nel modo peggiore, minacciando di rompere un’alleanza che mostra già tutti i suoi limiti e le prime crepe. Del resto l’intesa si basa unicamente sulla necessità di ottenere uno scranno per i due frontman, senza lasciare alcuna chance ai candidati delle liste. Su una cosa, però, dobbiamo dare ragione a Tansi, de Magistris è il candidato meno innovativo in campo, quello che è in politica da più tempo, perché allora lo appoggia?».