Il candidato a sindaco del centrodestra ha illustrato il suo programma di governo per la capoluogo: «Per troppi anni attenzioni e risorse sono state concentrate soltanto su alcune parti delle città»
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Una nuova visione urbanistica, moderna e razionale. Al passo con i tempi, insomma. È ciò che auspica l'aspirante sindaco Valerio Donato, offrendo la sua idea di città a ormai una manciata di giorni dal primo turno delle Amministrative 2022 di Catanzaro. «La rigenerazione urbana e la necessaria opera di rammendo delle tante realtà in sofferenza anche perché disconnesse fra loro - sostiene in un comunicato stampa il prof - non possono cogliere i vantaggi discendenti da un Sistema-Città urbanisticamente armonico, in grado di mettere in rete i punti di forza e valorizzare le potenzialità ambientali, economiche, culturali e architettoniche, di ciascun quartiere. Ecco perché costituiscono l’impegno prioritario per l'Amministrazione che verrà. Considerato come, senza interconnessione di spazi e azioni individuali e collettive, si perde il valore aggiunto delle sinergie. Che, nella società della conoscenza, dell’economia circolare, delle biotecnologie e della rivoluzione digitale, oggi sono tutto».
Ma sempre Donato aggiunge: «Nel nostro programma si contemplano le risposte alle innumerevoli emergenze, ma soprattutto si intende superare, una volta per tutte, il modello di sviluppo, asimmetrico e diseguale, perseguito a partire dalla metà del secolo scorso, quando ci si illuse che concentrando attenzione e risorse soltanto su alcune parti della città, anche il resto ne avrebbe tratto benefici. Il risultato è lo sgretolamento della comunità catanzarese, a cui occorre rispondere con immediatezza con un ben definito "Patto Sociale" e il ricorso allo strumento della "Conferenza dei Cittadini", statutariamente prevista e mai valorizzata. Il contributo alle politiche pubbliche come condizione imprescindibile per il buon governo che esige lo strumento del Bilancio partecipativo».
Il prof, infine, afferma: «A quel vecchio modello di sviluppo, che incredibilmente riteneva di bypassare persino le opportunità offerte dal mare, anteponendo gli interessi di pochi a quelli generali, concorrendo a frammentare la città, deprimere il centro storico, isolare le periferie e determinare le odierne diseconomie e incongruenze, noi contrapponiamo un "Progetto Rinascita". Un piano elaborato in maniera autonoma e indipendente da qualsivoglia centro di potere, lobbistico e affaristico. Costruito laicamente, mettendo assieme le forze civiche e politiche disponibili non per galleggiare nelle poltrone di Palazzo De Nobili bensì per occuparsi, con capacità e competenza, delle emergenze e iniziative da mettere a terra in coerenza con un moderno piano di sviluppo che faccia di Catanzaro una città europea, tecnologicamente attrezzata e competitiva. E che - conclude - le consenta di affrontare e vincere le sfide della digitalizzazione e dell’innovazione, ma anche della transizione ecologica e dell’inclusione sociale».