Caos Italia Viva, almeno in Calabria. E al di là delle dichiarazioni di prammatica o delle circostanziate affermazioni della senatrice Silvia Vono, di cui pure prendiamo doverosamente atto con la considerazione che come ovvio meritano. Ma alla parlamentare che asserisce di seguire e dar corso all’unica linea del partito dettata da Matteo Renzi in persona e dalla sua fedelissima Teresa Bellanova, con un’Iv attivamente impegnata alle Regionali di inizio ottobre nel campo del centrosinistra seppur in una lista varata dai Socialisti, bisognerebbe forse sottoporre con maggior frequenza le esternazioni social dell’assai noto collega Ernesto Magorno. Un esponente politico di spicco, peraltro. Renziano della prima ora, che non può certo essere considerato elemento secondario o fuori dagli schemi di Italia Viva. Che, oltretutto, accompagna le recenti esternazioni social con tanto di foto in cui è ritratto accanto al plenipotenziario del partito Ettore Rosato. E non crediamo sia un caso.

Anzi. A prescindere da tutto, però, Magorno proprio stamani ha ribadito che Iv non è in campo alla tornata per il rinnovo dell’assise di Palazzo Campanella, di fatto aprendo alla possibilità (singolare a nostro avviso, ma questa è un’altra storia) che esponenti di Iv possano essere candidati a titolo personale.

È il caso, pensiamo, del sindaco di Sellia Marina, Francesco Mauro, che da appartenente (salvo comunicazioni ufficiali contrarie) ai renziani di Calabria figura adesso addirittura nel cosiddetto listino del presidente Roberto Occhiuto. Un bel salto, non c’è che dire.

Ma vi è di più: c’è anche chi si spinge anche a sostenere che l’operazione sia in qualche modo stata facilitata da Magorno stesso. Che, e non è certo un mistero, con Occhiuto intrattiene buoni rapporti personali. Senza contare la sua volontà di guardare al centrodestra, quantomeno in Calabria, poi rientrata. Ecco allora che, alla luce di quanto fin qui riferito, non pare affatto una speculazione giornalistica priva di fondamento quella relativa a un’Iv spaccata in ambito regionale con idee e posizioni radicalmente diverse fra i big locali del partito. Una realtà di cui bisogna dar conto malgrado le precisazioni della Vono.