L’ex governatore corre per vincere e mettere ai margini il Pd che ancora una volta l’ha messo in disparte. Il sindaco di Napoli ha bisogno dei suoi voti ma teme di essere fagocitato. Gli scenari (ASCOLTA L'AUDIO)
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Ferragosto impegnativo per Mario Oliverio & company. L’ex presidente della Regione Calabria, entro 48-72 ore, deciderà il suo futuro. La trattativa con Luigi de Magistris prosegue a fari spenti, ma i beninformati assicurano che i due non si sono né incontrati né parlati al telefono. I protagonisti della possibile alleanza politica sono persone, in effetti, che si definiscono “oliveriane”, ma che oggi stanno al fianco del sindaco di Napoli, solo perché un anno fa, il centrosinistra non aveva ancora individuato un percorso da seguire.
Costruire un nuovo centrosinistra
C’è una ragione ben precisa quindi che porta Oliverio e de Magistris a unirsi per le Regionali del 3 e 4 ottobre 2021. Entrambi vogliono competere per vincere e ritengono che Amalia Bruni, con un Pd debole e diviso, non vada da nessuna parte. L’obiettivo di Oliverio, infatti, non è quello di “vendicarsi” del suo partito che, annunciando di voler cambiare la classe dirigente, alla fine ha messo fuori la porta solo lui. Oggi l’ex presidente della Calabria, vuole costruire un nuovo centrosinistra, unendo le varie anime scontente del Pd e tutti quei sindaci calabresi che sarebbero pronti a scendere in campo per sostenere la sua candidatura.
Oliverio, tanto per capirci, ha già pronte due liste in ogni circoscrizione. Ma un conto è presentarsi da solo, tentando di compiere un’impresa quasi storica al fine di raggiungere l’8% su scala regionale, che farebbe scattare almeno un consigliere regionale - un’ipotesi che avvantaggerebbe soltanto il centrodestra e penalizzerebbe ulteriormente il centrosinistra - e un conto è inserire le due liste in un contenitore politico guidato da Luigi de Magistris, pronto a mettere da parte anche le linee guida del “codice etico”. La seconda ipotesi, dunque, sembra quella più percorribile.
Il referendum sulla giustizia è lo spartiacque
Per fare questo passo in avanti, Mario Oliverio attende segnali ben precisi dall’ex magistrato della Procura di Catanzaro. Il primo fra tutti è una dichiarazione politica su un tema tanto caro all’ex governatore: la giustizia. L’ex deputato infatti è intenzionato a firmare i referendum promossi dai Radicali, anche se avrebbe preferito che fosse inserita anche la questione relativa alle funzioni del Consiglio Superiore della Magistratura. Oliverio, su questo argomento, ha una posizione forte, perché si sente vittima del sistema giudiziario al pari di de Magistris, come ha spiegato nel libro “Il Sistema” l’ex togato, Luca Palamara. Il secondo aspetto, invece, è squisitamente elettorale. De Magistris è consapevole di potersi piazzare davanti al Pd, qualora decidesse di far entrare nella sua “famiglia”, le liste di Mario Oliverio, e ciò sarebbe un’occasione molto ghiotta per spazzare via una certa classe politica rimasta ancorata a certe logiche di partito. Detto in numeri, a de Magistris farebbe comodo l’8-10% in più, rischiando di avere in seguito un gruppo regionale a trazione “oliveriana”. La partita, a quel punto, sarebbe su più tavoli e ovviamente il sindaco di Napoli ne trarrebbe dei vantaggi. Il primo, senza dubbio, è lasciare fuori dal Consiglio regionale, Amalia Bruni (in quanto entra solo il miglior perdente in caso di sconfitta) e tanti esponenti del Pd che hanno remato contro la sua candidatura quale rappresentante unico del centrosinistra calabrese. Il secondo, invece, è avvicinarsi in modo considerevole alla coalizione di centrodestra che i sondaggi odierni danno in netto vantaggio.
Amalia Bruni come Pippo Callipo?
Ma chi sono quindi i “colonnelli” che lavorano affinché Oliverio e de Magistris si uniscano contro Roberto Occhiuto? «C’è un gruppo che sta discutendo in queste ore e a breve decideremo insieme cosa fare», chiarisce un esponente del centrosinistra cosentino che preferisce non esporsi. «Amalia Bruni rischia di fare la fine di Pippo Callipo, mentre de Magistris ha la capacità di tirar fuori qualcosa dal cilindro. Basti pensare alle elezioni Comunali di Napoli, dove tutti lo davano per spacciato e invece…».
Lucano vuole l'allenza Oliverio-de Magistris
Chi vuole l’alleanza è presto detto. In prima fila c’è Mimmo Lucano, che ieri ha ricevuto la visita a Riace di Fiorella Mannoia e dello stesso de Magistris. Poi l’elenco si compone di tanti sindaci della provincia di Reggio Calabria, del sindaco di Santa Maria del Cedro, Ugo Vetere, del sindaco di Campana, Agostino Chiarello, del sindaco di Rocca Imperiale, Giuseppe Ranù, e a questi si aggiungerebbero Michele Conia e Saverio Pazzano. Si gioca, dunque, una partita a scacchi, dove ogni mossa è calibrata per mettere in crisi il Pd.
La strategia del Pd: depotenziare l'ex governatore
Dal canto loro, i dem puntano a far desistere Oliverio dal candidarsi o dall’allearsi con de Magistris, proponendo nelle liste i nomi di coloro i quali sono sempre stati al fianco dell’ex presidente della provincia di Cosenza: tra tutti Enza Bruno Bossio e Giuseppe Aieta.
Gli scenari a Cosenza
Il discorso, tuttavia, coinvolge pure le Comunali di Cosenza. Su questo fronte, nonostante il Pd abbia comunicato la sua volontà di sostenere l’avvocato penalista, Franz Caruso, i discorsi non sono completamente chiusi. Il M5S non sarebbe intenzionato ad appoggiare la candidatura dello storico dirigente socialista e punterebbe, secondo i beninformati, su Bianca Rende (o eventualmente proporrebbe un ticket con un candidato sindaco “nuovo” e il consigliere comunale ex Pd e Iv come vice) che, ad oggi, può contare su un forte appoggio civico e di una parte del centrosinistra che non vede di buon occhio il nome di Franz Caruso. E qui il gioco di “nervi” si fa sempre più interessante, perché qualora il Pd dovesse dire a Caruso, “noi ci abbiamo provato, ma il M5S e Tansi non sostengono la tua candidatura e quindi bisogna rivedere il tutto”, la situazione a livello regionale si capovolgerebbe di nuovo. Il Psi, guidato da Luigi Incarnato, andrebbe probabilmente con Oliverio (e quindi con de Magistris), e alle Comunali di Cosenza, il centrosinistra si troverebbe diviso in almeno due segmenti. In tutta questa confusione, comunque, esistono solo due certezze: Mario Oliverio sarà della partita in un modo o nell’altro e Franz Caruso non accetterà di fare un passo indietro.
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