Luigi De Magistris sembra essere sempre più convinto della sua candidatura alla carica di governatore della Calabria. Dopo le indiscrezioni e le mezze ammissioni degli scorsi giorni, il sindaco di Napoli ha confermato ancora la concretezza dell’ipotesi anche dai microfoni di Non è l’Arena di Giletti.

«La mia sarebbe una candidatura di rottura del sistema» ha detto De Magistris al quale hanno già garantito il proprio sostegno il referente calabrese del movimento DemA e sindaco di Cinquefrondi Michele Conia e il consigliere comunale di Reggio, ex candidato sindaco Saverio Pazzano, per il movimento La Strada.

I prossimi giorni, però, saranno dedicati a capire se esistano o meno i margini per un accordo anche con il movimento di Carlo Tansi che da tempo ha rotto con il centrosinistra, ma che difficilmente potrebbe rinunciare al ruolo di candidato governatore. Ma anche i Cinque Stelle, dopo il rinvio delle regionarie, hanno drizzato le antenne verso le esternazioni del sindaco di Napoli. E nei prossimi giorni, anche per questo De Magistris sta attendendo prima di ufficializzare la decisione, dovrebbe arrivare un confronto tra i grillini e l’ex magistrato.

Il Pd, invece, sul nome dell’ex magistrato ha da tempo alzato le barricate e non cambia la posizione. Il no a De Magistris era arrivato sia dal capogruppo in Consiglio regionale Domenico Bevacqua che dal responsabile della segreteria nazionale Nicola Oddati.

Il partito nei prossimi giorni sarebbe pronto a fare il nome del proprio candidato, con l’ex presidente del Consiglio Nicola Irto che in questo momento sembra in vantaggio sul parlamentare Antonio Viscomi. Le incognite però rimangono ancora tante e un peso specifico rilevante potrebbe averlo anche la crisi di governo in atto che potrebbe eventualmente ridisegnare i rapporti tra i partiti che al momento sostengono l’esecutivo guidato dal premier Giuseppe Conte. Il ruolo di Italia Viva, al momento presente al tavolo del centrosinistra calabrese, viene monitorato con estrema attenzione. Ed il Pd anche alle ultime regionali cambiò idea su Pippo Callipo proprio all’ultimo istante.

E alla finestra rimane pure l’ex governatore Mario Oliverio che continua a riunire i suoi uomini ma che prima di rompere con il Pd vuol capire quali sarebbero gli spazi nelle liste in caso di accordo.