Il vecchio leone della politica gioiese riparte dal quartiere Marina, la sua zona, la stessa da dove sono iniziate tutte le sue campagne elettorali. Aldo Alessio ci riprova, dopo gli anni passati alla guida di Gioia Tauro a cavallo tra gli anni ’90 e l’inizio del nuovo millennio e la sconfitta nelle elezioni comunali del 2015, che elessero il consiglio sciolto due anni dopo per infiltrazioni mafiose.

 

«La prima uscita – ha dichiarato Aldo Alessio - non poteva non partire da questo quartiere, quello in cui sono nato e dal quale inizio le tutte le mie campagne elettorali. Oggi, quindi, riabbraccio il mio popolo, quello che mi ha sempre sostenuto».

 

In piazza del Marinaio ci sono vecchi, ma soprattutto nuovi compagni di viaggio, giovani e giovanissimi, ragazze e ragazzi che hanno scelto di stare al fianco dell’ex sindaco antimafia e candidarsi nelle due liste di centrosinistra che sostengono la candidatura Alessio.

 

«Già nel 2015 – ha aggiunto il candidato a sindaco – nelle nostre liste c’erano tanti giovani. Sono gli stessi che oggi sono al mio fianco e che spero di fare crescere e che possano diventare la nuova classe dirigente della nostra città, all’altezza del difficile compito che ci attende nell’amministrazione una città difficile e complessa come Gioia Tauro». Va dato atto che negli ultimi quattro anni, il circolo de “La città futura” non si è mai fermato. I componenti delle liste che persero le elezioni comunali del 2015 non hanno mai smesso di fare politica dentro e fuori dal Consiglio comunale. Un lavoro rivendicato con orgoglio dal palco anche dalla coordinatrice del circolo Francesco Guerrisi.

 

Il compito che attende il nuovo sindaco è da fare tremare i polsi. Perché dopo 24 mesi di commissariamento e anni di mala gestione, a Gioia Tauro, oggi, l’ordinaria amministrazione è diventata straordinaria.

«Intanto – ha sottolineato Alessio – siamo chiamati a dare nel più breve tempo possibile quei servizi minimi di civiltà ai cittadini che in questo momento non hanno. Parlo della raccolta dei rifiuti, delle reti fognaria e idrica, fino alla bitumazione e allo spazzamento delle strade». Servirà quindi un grade sforzo da parte della nuova amministrazione per fare ripartire una città che sembra smarrita e non capisce più quale sia il suo ruolo.

 

«Il compito non è facile – ha concluso il candidato a sindaco – ma se i cittadini si svegliano e iniziano a lavorare al nostro fianco credo che non sarà così complicato fare in modo che Gioia Tauro possa finalmente rialzarsi e ripartire».