Un nuovo audio rubato durante l’assemblea dei deputati di Forza Italia per l’elezione del capogruppo, nuove parole di Berlusconi ancora su Putin e sulla guerra in Ucraina, nuove polemiche che rischiano di mettere in fortissimo imbarazzo la premier in pectore Giorgia Meloni e il governo che ancora deve nascere.

«Sapete com'è avvenuta la cosa della Russia?  - dice il Cavaliere rivolto ai suoi deputati -. Anche su questo vi prego, però, il massimo riserbo. Promettete? (...) La cosa è andata così: nel 2014 a Minsk, in Bielorussia, si firma un accordo tra l'Ucraina e le due neocostituite repubbliche del Donbass per un accordo di pace senza che nessuno attaccasse l'altro. L'Ucraina butta al diavolo questo trattato un anno dopo e comincia ad attaccare le frontiere delle due repubbliche. Le due repubbliche subiscono vittime tra i militari che arrivano, mi si dice, a 5-6-7mila morti. Arriva Zelensky, triplica gli attacchi alle due repubbliche. I morti diventano (...)».

Nell’audio esclusivo di LePresse, diffuso pochi minuti fa da Enrico Mentana su La7, il racconto di Berlusconi continua: «Disperate, le due repubbliche (...) mandano una delegazione a Mosca (...) e finalmente riescono a parlare con Putin. Dicono: 'Vladimir non sappiamo che fare, difendici tu'. Lui - spiega il Cavaliere - è contrario a qualsiasi iniziativa, resiste, subisce una pressione forte da tutta la Russia. E allora si decide a inventare una operazione speciale: le truppe dovevano entrare in Ucraina, in una settimana raggiungere Kiev, deporre il governo in carica, Zelensky eccetera, e mettere un governo già scelto dalla minoranza ucraina di persone perbene e di buonsenso, un'altra settimana per tornare indietro. È entrato in Ucraina e si è trovato di fronte a una situazione imprevista e imprevedibile di resistenza da parte degli ucraini, che hanno cominciato dal terzo giorno a ricevere soldi e armi dall'Occidente. E la guerra, invece di essere una operazione di due settimane, è diventata una guerra di duecento e rotti anni. Quindi, questa è la situazione della guerra in Ucraina».

Su Zelensky, poi, il leader di Forza Italia aggiunge una postilla, forse ancora più imbarazzante per il Governo che verrà: «Zelensky? Meglio che non dico quello che penso…». Parole alle quali segue un applauso quasi liberatorio da parte di chi lo ascolta.

Ma non è finita qui. Giudizi trancianti e negativi rischiano di mettere in imbarazzo anche la coalizione occidentale e, in particolare, i paesi della Nato: «Oggi, purtroppo, nel mondo occidentale, non ci sono leader, non ci sono in Europa e negli Stati Uniti d’America. Non vi dico le cose che so ma leader veri non ce ne sono. Posso farvi sorridere? L’unico vero leader sono io…».

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