«In Italia i migranti detenuti sono gli ultimi tra gli ultimi, privati delle cure essenziali e abbandonati nell'indifferenza. La vicenda di Habashy Rashed Hassan Arafa, detto Ahmed, ne è una tragica conferma. Gravemente malato di tumore, è rimasto per ben cinque anni dietro le sbarre del carcere di Reggio Calabria, invisibile, senza visite specialistiche, né assistenza adeguata, ostacolato da barriere linguistiche e dall'incapacità del sistema penitenziario di tutelare i più vulnerabili. Solo quando era ormai troppo tardi è stato visitato e grazie all'intervento di Mimmo Lucano, Ahmed ora potrà trascorrere gli ultimi giorni della sua vita con dignità nel Villaggio Globale di Riace. Su questa storia di violazione dei diritti umani esigiamo una spiegazione dal governo Meloni». Lo afferma la senatrice dell'Alleanza Verdi e Sinistra Ilaria Cucchi, che sul caso ha presentato un'interrogazione ai ministri della Giustizia e della Salute, Carlo Nordio e Orazio Schillaci, «per fare piena luce e chiedere misure concrete affinché simili tragedie non si ripetano mai più».

«È indispensabile garantire mediatori culturali in ogni carcere, rafforzare il diritto all'assistenza sanitaria per tutti i detenuti e investire nella sanità pubblica, soprattutto nel Mezzogiorno, dove le criticità sono più gravi - prosegue Cucchi -. Inoltre, va riconosciuto e sostenuto il lavoro delle realtà del terzo settore, come il Villaggio Globale di Riace, che suppliscono alle gravi carenze dello Stato. Ignorare la sofferenza di chi è già ai margini è inaccettabile. La giustizia non può e non deve essere disumana, il diritto alla salute deve valere per tutti, senza eccezioni», conclude Cucchi.