«Mi appello ai parlamentari calabresi perché pretendano dal presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte che sia lo Stato, non di certo i loro corregionali, a farsi carico dell'azzeramento del debito del nostro settore sanitario».

 

Lo scrive il sindaco di Catanzaro Sergio Abramo in una una lettera aperta ai parlamentari calabresi. «Pertanto - prosegue - chiedo a deputati e senatori eletti in questa regione, sia di maggioranza che di opposizione, di creare un'unica rete che faccia pressione sul premier affinché levi dalle spalle dei nostri concittadini il peso di quell'immenso buco aggravato da oltre un decennio di commissariamento».

«In questi giorni - aggiunge il primo cittadino - si sta discutendo della Legge di Bilancio che dovrà essere approvata entro fine anno: non c'è miglior occasione per provare a introdurre un provvedimento così importante. Era questo, fra le altre cose, un aspetto che lo stesso Conte aveva rivelato di voler affrontare, ricevendoci a Roma poco più di un mese fa, proprio a noi sindaci calabresi».

«Ci saremmo aspettati - sottolinea Abramo - che un provvedimento del genere fosse inserito nel Decreto Calabria, ma fino a questo momento non è ancora stato fatto. E allora chiedo a deputati e senatori di alzare la voce: la Calabria non può essere presa in giro».

«Non ho dubbi che deputati e senatori di opposizione - prosegue - faranno ciò che hanno sempre fatto, ma mi aspetto da quelli di maggioranza un indispensabile e doveroso scatto d'orgoglio. Pensare che una massa debitoria che si aggira intorno ai due miliardi di euro possa essere pagata dai cittadini, magari attraverso un aumento esponenziale dell'aliquota Irpef che già di per sé è molto alta, sarebbe la cosa più ingiusta che il Governo possa fare adesso».

«È chiaramente legittimo - afferma Abramo - individuare soluzioni finalizzate a ripianare un debito che va azzerato, ma se c'è un'Istituzione che può e deve farlo questa è proprio lo Stato: un mutuo acceso con Cassa depositi e prestiti, quindi con lo stesso Stato a pagarne direttamente le rate».