Compagni nella vita, divisi nella politica. Gli esempi di coppie miste non mancano né a livello nazionale, come nel caso del deputato del Pd Francesco Boccia sposato con Nunzia De Girolamo, forzista della prima ora, né a livello locale, pensate al consigliere di Palazzo dei Bruzi Marco Ambrogio in opposizione alla giunta in cui siede anche la moglie Rosaria Succurro.

Posizioni opposte e paradossali

Ma per gli esponenti del Meetup Cinquestelle di Cosenza la diversità di vedute non vale per Giacomo Mancini e Michela Felicetti. L’ex parlamentare aveva aspramente criticato le modalità con cui si era svolta la visita nel centro storico del ministro per i beni culturali Alberto Bonisoli, parlando di occasione persa, mentre la moglie non solo aveva seguito l’incontro ma era anche intervenuta in qualità di presidente del Comitato Kaep. «Definire una passerella la visita di Bonisoli a Cosenza è stato non solo inopportuno, quanto paradossale – hanno scritto in una nota i pentastellati del Meetup Cosenza e Oltre replicando al commento di Giacomo Mancini - La passerella, infatti, è così piaciuta alla consorte del signor Mancini, presente all’incontro con il ministro, che ha chiesto con insistenza e ottenuto di prendere la parola dopo gli interventi delle altre associazioni, come riportato dai giornali. Non ci meravigliamo più di tanto dopo aver visto Giacomo candidarsi contemporaneamente in due schieramenti opposti. Evidentemente è un'abitudine che condivide con la moglie».

Insinuazioni maschiliste e sessiste

Immediata la piccata risposta di Michela Felicetti: «Leggo che in merito al mio intervento in occasione della visita del Ministro Bonisoli, il Meetup Cosenza ha sostenuto che io, in quanto moglie di Giacomo Mancini, non potessi esprimere la mia opinione e quella del Comitato che rappresento. Ricordo a costoro che oltre ad essere la moglie di Mancini sono Michela Felicetti con la mia storia personale. Sono, inoltre, una cittadina del centro storico e sono stata eletta a rappresentare un Comitato della città antica. Respingo quindi al mittente le posizioni maschiliste e sessiste esposte. Tali posizioni rappresentano una visione della donna subordinata e sottomessa gravemente lesiva dei diritti umani e dell'avanzamento culturale della nostra comunità».