VIDEO | Lunga seduta del consiglio comunale. Riconosciuti i debiti fuori bilancio. All'ordine del giorno anche le criticità del servizio di raccolta dei rifiuti. Il sindaco: «Delusi da Ecologia Oggi, servizio peggiorato»
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Con 17 voti a favore e cinque astensioni, il Consiglio comunale di Cosenza ha approvato il riconoscimento di legittimità dei debiti fuori bilancio, tra i punti all’ordine del giorno della seduta convocata nella sala Antonino Catera di Palazzo dei Bruzi, nel pomeriggio del 27 giugno. La votazione è stata disertata dai consiglieri di opposizione Carlo Guccione, Enrico Morcavallo, Damiano Covelli, Bianca Rende, Francesca Cassano, Anna Fabiano e Alessandra Mauro i quali, con una nota diffusa alla stampa, avevano preannunciato la loro assenza, lamentando di aver ricevuto i documenti relativi alla discussione con estremo ritardo, tale da ledere, si legge nel comunicato, «il diritto dei consiglieri comunali ad espletare il proprio mandato istituzionale, causato dal non rispetto dell’articolo 17 comma III, del Regolamento del consiglio comunale di Cosenza. Detto comportamento – si conclude la nota - inficia la validità della seduta».
La Corte dei Conti ed il rischio dissesto
Durante il dibattito è intervenuto anche il dirigente del settore bilancio Giuseppe Nardi per riferire sulla delibera della Corte dei Conti, di cui il consiglio ha preso atto, con la quale la magistratura contabile ha rilevato gravi ritardi nel raggiungimento degli obiettivi imposti dal Piano di Riequilibrio Finanziario. «Contrariamente a quanto accade ritualmente – ha affermato tra l’altro – la sezione di controllo della Corte dei Conti ha svolto attività di monitoraggio sul rispetto degli obiettivi intermedi del piano di riequilibrio finanziario al fine di comunicare eventuali reiterati scostamenti all'Ente redigente con la sola deliberazione, giammai intervenendo negli anni con segnalazioni e indirizzi. Pertanto, gli uffici non hanno potuto verificare eventuali scostamenti ed operare le eventuali correzioni».
Criticità nella riscossione dei tributi
«Certamente la riscossione – ha proseguito il dirigente del settore bilancio – non ha raggiunto i livelli previsti, ma non per carenze degli uffici o di una mancata e incisiva azione amministrativa, bensì per una congiuntura economica chiaramente sfavorevole e che ha avuto ripercussioni sul sistema delle autonomie locali nella sua interezza. Nonostante ciò - ha precisato - abbiamo aumentato la riscossione in conto residui portandola dal 12% del 2011 al 20% del 2018». Giuseppe Nardi ha così sottolineato il miglioramento dei dati della capacità di accertamento, annunciando l’invio alla Corte dei Conti entro il primo luglio, delle controdeduzioni richieste.
Occhiuto: «Tra i primi in Italia a riequilibrare il bilancio»
Subito dopo è intervenuto Mario Occhiuto. Il sindaco ha stigmatizzato l'assenza di chi non ha partecipato alla seduta. «Si verifica spesso – ha detto - quando all’ordine del giorno ci sono temi importanti. Noi ci siamo assunti tutte le responsabilità del caso. Inviterei i cittadini a valutare questi comportamenti. Bisogna avere il coraggio delle proprie azioni e, se del caso, anche di sbagliare». Sulla vicenda del dissesto ha aggiunto: «Già dal 2010 il Comune era a rischio dissesto. Erano stati riconosciuti 8 milioni e 200 mila euro di debiti provenienti dagli anni passati. Nel 2012 – ha proseguito Occhiuto - è stato introdotto il predissesto, una procedura che i comuni in crisi strutturale possono mettere in atto per evitare il dissesto vero e proprio. Una sorta di dissesto guidato, per i cittadini non cambia nulla perché il livello di tassazione resta inalterato. Abbiamo realizzato il piano di riequilibrio finanziario e siamo stati uno dei primi Comuni d'Italia a farlo».
Conti del passato truccati
«Il nostro ente versava in una situazione di grande criticità – ha sostenuto ancora il sindaco - Gli avanzi di bilancio degli anni precedenti erano determinati grazie all’inserimento di crediti privi di qualsiasi titolo. In sostanza, gli obiettivi principali erano lo stralcio e il successivo assorbimento di circa 100 milioni di euro di crediti e la netta riduzione delle spese per circa 25 milioni. I tempi di pagamento delle imprese superavano i 365 giorni. Un quadro desolante che ci ha posto dinanzi ad una decisione fondamentale: prendere la scelta politicamente più comoda dichiarando il dissesto che all’epoca avrebbe determinato gravi conseguenze occupazionali soprattutto per le categorie più deboli, oppure cercare di mettere a posto i conti attraverso un piano di riequilibrio pluriennale che avrebbe mitigato le conseguenze sulla città. Stiamo risanando una situazione ereditata. Abbiamo fatto scelte opportune». Occhiuto ha anche ricordato come il trenta per cento dei comuni italiani sia in condizione di dissesto o predissesto. «I nostri numeri nella loro oggettività dimostrano che la situazione è nettamente migliorata – ha insistito - Se questo miglioramento sarà ritenuto idoneo per evitare il dissesto, lo dovranno decidere la Corte dei conti e poi, eventualmente, le sezioni unite della stessa Corte. Attendiamo fiduciosi l’esito, convinti di aver profuso tutti gli sforzi possibili grazie ai quali anche una eventuale dichiarazione di dissesto non avrebbe nessuna conseguenza pratica per i cittadini e soprattutto per le categorie più deboli».
Toni aspri verso Ecologia Oggi
La seduta si era aperta con una inversione dell’ordine del giorno, chiesta dal consigliere Pasquale Sconosciuto, in ragione della quale è stato subito affrontato il punto, sollecitato dai componenti della Piattaforma, relativo alle problematiche del personale di Ecologia Oggi, la società che ha in appalto il servizio di raccolta dei rifiuti. Ad illustrare la questione è stato il primo firmatario dell'ordine del giorno, Marco Ambrogio. «Ciò che più ci preme – ha sottolineato il consigliere comunale - è assicurare serenità ai padri di famiglia e garantire una città più pulita e decorosa. Dobbiamo lanciare un segnale forte alla proprietà. Il nostro compito è quello di vigilare sull’operato della società. Siamo rimasti amareggiati, perché non abbiamo avuto risposte e, quando le abbiamo avute, si sono presentate due persone che al tavolo non hanno mostrato potere decisionale. Chiediamo di porre fine alle sospensioni dei lavoratori da parte dell'azienda e chiediamo che venga rispettato il capitolato perché sono emerse anomalie non di poco conto. Chiediamo inoltre – ha concluso Ambrogio - la riqualificazione del personale e che venga messa la parola fine alle ferie forzate».
Il Comune ai ferri corti con la società
L’assessore all’ambiente Carmine Vizza non ha lesinato critiche all'indirizzo di Ecologia Oggi. «Fin dai primi giorni di operatività del nuovo contratto – ha ricordato - sono state elevate verso il gestore, da parte dell'ufficio preposto al rispetto delle disposizioni contrattuali, contestazioni sui servizi resi, tramutatesi in sanzioni, decurtate sul canone mensile da corrispondere allo stesso gestore. Anche la messa in esercizio dei nuovi mezzi da parte di Ecologia Oggi non è stata rispettata. Nello specifico – ha aggiunto Vizza – per questi ritardi, solo nel periodo luglio-agosto 2018, le sanzioni sono state pari ad 74 mila euro. Inoltre, delle tre isole ecologiche mobili previste, ne è stata posta in attività solo una, da febbraio 2019. Non è stato attivato il sistema di videosorveglianza e, nel gennaio del 2019, a causa del mancato raggiungimento, nell'anno precedente, delle previste percentuali di raccolta differenziata, definite dal contratto al 70,5%, Ecologia Oggi ha subito una sanzione di oltre 270 mila euro».
Operai penalizzati dalle scelte dell’azienda
Carmine Vizza non si ritiene soddisfatto del rapporto con Ecologia Oggi e non ne fa mistero, lamentando soprattutto «una carenza organizzativa nei quadri alti aziendali che spesso limitano i progressi e che tende a procrastinare soluzioni alle criticità, facendo sedimentare situazioni bisognevoli di interventi rapidi e decisi». Di contro l’assessore, durante il suo intervento, ha elogiato il lavoro quotidiano di tutti gli operai. Ancora più energico nei confronti di Ecologia è stato l’intervento dell'Assessore ai quartieri Francesco De Cicco il quale ha invocato, se necessario, la risoluzione del contratto.
Il sindaco deluso: servizio peggiorato
Anche Mario Occhiuto sul punto ha voluto dire la sua: «Nel concepire il nuovo capitolato abbiamo avuto due fari: la qualità del servizio e la soddisfazione dei lavoratori che dovevano essere garantite dalle clausole di salvaguardia inserite nel contratto. Purtroppo, dopo l’ultima gara, abbiamo riscontrato un peggioramento nella qualità del servizio e nei rapporti tra noi e l’azienda. Non vorremmo elevare le sanzioni, ma siamo costretti a farlo. E abbiamo riscontrato anche un peggioramento nel rapporto umano tra azienda a lavoratori. Noi vogliamo che i lavoratori possano svolgere le loro funzioni in modo sereno. Oggi i lavoratori sono fatti oggetto di provvedimenti di sospensione e vengono messi in ferie forzate e non c'è la volontà di riqualificare il personale. Nessuno può mettersi su un piedistallo. L’azienda è in difetto verso il Comune e i lavoratori. Dobbiamo essere rigorosi e trarne le conclusioni. Auspichiamo la pacificazione degli animi, ma dobbiamo attentamente valutare quali sono le situazioni, utilizzando gli strumenti che ci mette a disposizione la legge».
Verifica delle inadempienze
Al termine della discussione i consiglieri della piattaforma Ambrogio, Sconosciuto, Francesco Spadafora, Cito e Cipparrone hanno presentato alla Presidenza un documento, approvato all'unanimità, con il quale si dà mandato al sindaco di verificare, tramite gli uffici comunali competenti, il rispetto, da parte della Società Ecologia Oggi, di tutte le norme previste dal capitolato speciale d'appalto per l'affidamento del servizio integrato di igiene urbana. Chiesta nel documento la verifica anche della sussistenza di gravi inadempienze contrattuali che potrebbero determinare il clima vessatorio in atto sugli operatori ecologici della cui tutela occupazionale il Comune si è fatto garante in fase di aggiudicazione della gara d'appalto».
Il ritorno di Michelangelo Spataro
Alla seduta ha partecipato anche l’assessore Michelangelo Spataro, rientrato in giunta dopo l’annullamento, da parte della Cassazione, della condanna per bancarotta fraudolenta che lo aveva costretto, in ossequio alla Legge Severino, a lasciare momentaneamente il suo ruolo istituzionale.