«L’impossibilità di partecipare alle messe di Pasqua quest’anno è un atto di generosità: condivido quanto detto dal cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza episcopale italiana. Definire ‘un atto di generosità’ tenere le Chiese chiuse in questo difficile frangente, significa che non è la distanza fisica che può attenuare, specie dinanzi alla terribile minaccia del virus, il significato straordinario della Settimana Santa che coinvolge i credenti di tutto il mondo».

È quanto sostiene il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Domenico Tallini. «Sono dell’avviso - aggiunge -  che occorra insistere, nonostante le buone notizie che ci lasciano sperare in  una fase 2 nella lotta contro l’agente patogeno, cosi come asseriscono le autorità scientifiche e i decisori politici, nell’osservare scrupolosamente le prescrizioni indispensabili per sconfiggere la pandemia. Non dobbiamo desistere dalla missione civile che ci siamo assunti collettivamente: osservare le regole basilari del distanziamento e comportamenti responsabili per evitare la diffusione del contagio».

Per il presidente del Consiglio regionale «non era mai accaduto che si celebrasse la Settima Santa con le chiese chiuse, un evento che di per sé dà l’idea dello sconvolgimento che il virus ha apportato alle nostre società, ma tutto ciò non aggiunge disagio spirituale al già corposo disagio sociale, anzi dobbiamo augurarci che la Resurrezione dopo il sacrificio di Cristo sulla Croce, uno dei messaggi pregnanti del Nuovo Testamento, coincida con la fine della pandemia e col  bisogno delle nostre comunità di riaprire l’Italia all’insegna di un modello di sviluppo più equo e orientato a  ridurre diseguaglianze sociali e povertà».