Il capogruppo regionale Bevacqua preoccupato per l'aumento delle persone in circolazione: «Militari siano utilizzati per compiti di vigilanza»
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«Da qualche giorno, giungono da più parti della Calabria notizie di allentamenti nella sorveglianza e di un aumento delle persone in circolazione: non va affatto bene. Chiedo, pertanto, alla presidente Santelli di esigere in maniera forte, attraverso l'interessamento in prima istanza dei prefetti e, in secondo luogo, del dipartimento Pubblica sicurezza, l'impiego dell'esercito per quei compiti di vigilanza rispetto ai quali le dotazioni presenti di forze dell'ordine non sono sufficienti. Non si tratta di militarizzare nulla: si tratta di preservare la salute di coloro che adempiono al proprio dovere di cittadini responsabili. E sono la grande maggioranza». È quanto afferma Domenico Bevacqua, capogruppo Pd in consiglio regionale.
Fermare il «mostro»
«Non è il momento – prosegue – di lasciarsi trascinare dall'emozione: vogliamo tutti tornare alla vita normale, ma bisogna usare la ragione. La bassa incidenza del virus registrata finora nella nostra regione deriva certamente dalla “serrata” dell'8 marzo avvenuta in concomitanza con gli esodi dal Nord: non c'è altro modo di arrestare il mostro, se non impedendo alle persone di portarlo in giro. Su questa linea esprimo una esortazione di buon senso: attenzione a riaprire in maniera indiscriminata. Se il Sud, e la Calabria in particolare, hanno subito in maniera ridotta gli effetti dell'epidemia, un improvviso “liberi tutti” potrebbe comportare rischi enormi. Le capacità di reazione della nostra sanità sono bassissime e non possiamo fare finta che non sia così».
«Ecco perché, prima di una riapertura, che dovrà essere effettuata in maniera controllata e in condizioni di sicurezza – conclude Bevacqua –, bisogna adesso mantenere le maglie strette: per il bene di tutti».