Il consigliere regionale del Pd: «Dopo il mio intervento sono state bandite le gare per le forniture». Necessario inoltre rendere operativo l’ospedale Spoke di Corigliano Rossano per processare il maggior numero possibile di test
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«Dopo la mia presa di posizione di domenica 25 ottobre, sui ritardi dell’Asp di Cosenza nel contrastare in maniera adeguata il diffondersi del Covid-19, il giorno seguente sono state bandite le gare per la fornitura urgente di dispositivi di protezione individuale, camici chirurgici monouso, sterili in TNT, mascherine chirurgiche non sterili, mascherine FFP2, FFP3, provette, tamponi, bastoncini naso faringeo, per tutte le strutture territoriali della provincia». Lo afferma il consigliere regionale del Pd calabrese Carlo Guccione, in un post su facebook.
«Ho appreso che la commissaria dell’Asp di Cosenza ha avviato le procedure di contrattualizzazione di 15 medici e 15 infermieri da destinare alle Unità speciali di continuità assistenziali (Usca)», circostanza questa più volte denunciata dal consigliere, che prosegue: «È un primo passo ma, purtroppo, non basta visto che per il funzionamento di ciascuna Usca l’organico previsto è di 4 medici e 4 infermieri. Su questo continueremo a vigilare».
Guccione conclude sostenendo: «Non è più tollerabile che ad essere autorizzato a processare i tamponi sia solo il laboratorio di Virologia e microbiologia dell’ospedale Annunziata di Cosenza. Un unico laboratorio per una provincia composta da 150 Comuni e 750mila abitanti. Bisogna rendere operativo con immediatezza il laboratorio dell’ospedale Spoke di Corigliano Rossano, la troppa burocrazia e i tempi morti devono essere abbattuti in modo da garantire l’apertura dei laboratori necessari a processare il maggior numero di tamponi».