Una visita veloce, dal cerimoniale evidentemente fatto in fretta e furia, quella che il premier Conte ha fatto in Calabria per presentare – in prima nazionale a Gioia Tauro – il Piano per il Sud. Il documento di 79 pagine è stato illustrato ad una platea in cui, assenti i governatori del Mezzogiorno – e i neo eletti del consiglio regionale della Calabria – si è notato solo un sindaco e un parlamentare, il padrone di casa Aldo Alessio e il senatore 5Stelle Fabio Auddino.

 

Il presidente, nella breve conferenza stampa, ha dimostrato di non gradire domande sulla crisi politica nella maggioranza – limitandosi a dirsi ottimista quelle volte che i cronisti sono riusciti a fare breccia - mentre di buon grado si è dedicato ai quesiti preparati dagli studenti del Severi di Gioia Tauro, dando risposte nuovamente ottimistiche anche rispetto alla lotta alla mafia.

 

Per ammissione del dirigente scolastico Giuseppe Gelardi, si è potuto organizzare l’evento solo con una organizzazione partita alle 15 del giorno prima, con limiti evidenti visto che il premier e i due ministri sono arrivati in una scuola d’eccellenza che, però, si trova frontale ad un’area che nessuno è riuscito a ripulire dai rifiuti, e quando ancora gli operai del Comune erano intenti a piazzare le transenne.