Il leader dei Cinquestelle incontrerà gli iscritti a Lamezia nel pomeriggio di domenica ma non è in programma una conferenza stampa. C’è da sciogliere il nodo del coordinamento regionale. Sullo sfondo la strage di migranti a Cutro, mentre il Pd di Schlein incombe
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C’è grande attesa in Calabria per l’arrivo di Giuseppe Conte. Il leader del M5s atterrerà domenica 12 marzo, intorno alle 10, ma solo alle 15 incontrerà gli iscritti al Teatro Grandinetti di Lamezia Terme dove, fino alle 19, si terrà la convention grillina. Sono previsti gli interventi della platea, ma non un punto stampa. Così come nessuno sa cosa farà Conte nelle 5 ore di buco. Con ogni probabilità terrà una serie di incontri riservati con gli eletti visto che la Calabria, insieme alla Sicilia, è l’unica regione a non avere un’organizzazione strutturata sul territorio. Il che non è un buon viatico per le amministrative che si terranno a breve.
Qui, più che altrove, il M5s si presenta assolutamente fluido come mai sin dalla sua fondazione. L’ex coordinatore regionale, Massimo Misiti, si è dimesso qualche mese fa e da allora nessuno, a parte gli eletti, è in grado di parlare a nome del partito. In questo contesto è davvero difficile lavorare sui territori o peggio ancora stringere eventuali alleanze. Se il centrosinistra organizza una convention locale in vista delle amministrative, chi può andare a rappresentare la posizione del Movimento? Al momento nessuno o quasi. E la situazione è particolarmente complessa perchè la base grillina sta cambiando pelle o almeno Conte vuole imprimere una direzione simile. “L’avvocato del popolo” ha proceduto lo scorso 15 febbraio alla nomina di tutti i coordinatori regionali, ad eccezione di Calabria e Sicilia. In una nota aveva assicurato che le nomine le avrebbe fatte recandosi personalmente sui territori. Nell’isola è già stato, ma la stessa resta ancora senza un coordinatore. In Calabria vedremo cosa succederà anche se appare difficile arrivare ad una quadra nel corso di un’assemblea che rischia di trasformarsi in sfogatoio per le tante tensioni interne che vive il Movimento calabrese.
In pole per il ruolo ci sono due deputate, entrambe cosentine. La prima è la deputata Anna Laura Orrico, già sottosegretaria ai Beni Culturali, con buone entrature nel partito romano. In queste settimane la Orrico è molto attiva anche sul fronte interno e qualcuno ritiene che possa essere proprio lei la prescelta. L’altra opzione è Vittoria Baldino, vice capogruppo alla Camera, anche lei con ottime entrature romane e soprattutto un profilo che buca i media. Non a caso è sempre più spesso ospite nelle tv nazionali a rappresentare la posizione del Movimento. Contrariamente a quanto si pensava prima delle elezioni, la Baldino tiene molto al suo legame col territorio come si evince dagli atti parlamentari che dimostrano la sua costante attenzione verso ciò che accade da queste parti. Ma fra le due "contendenti" potrebbe spuntare fuori un outsider. Anche lei donna, anche lei cosentina. Stiamo parlando dell' eurodeputata Laura Ferrara, in scadenza di mandato da europarlamentare. Fra un anno e mezzo sarà libera da impegni istituzionali e potrebbe dedicarsi anima e corpo all’organizzazione del partito in Calabria vista anche la sua posizione moderata che non le ha creato grossi nemici nel partito.
Vedremo cosa deciderà Conte, ovviamente se lo farà, visto che il M5s vive uno dei momenti più delicati della sua breve storia. La vittoria della Schlein alle primarie del Pd rappresenta indubitabilmente un problema di posizionamento politico per Conte che rischia di essere fagocitato dalla svolta à gauche del Pd. Ma non è solo questo il problema di Conte. La situazione più delicata “l’avvocato” la vive sui temi dell’immigrazione. Nessuno dimentica che il calo degli sbarchi rivendicato da Matteo Salvini nella disastrosa conferenza stampa di Cutro sarebbe merito dei Decreti emanati proprio quando il leghista era il suo vice.
Una circostanza che imbarazza molti attivisti, nonostante poi quei decreti vennero successivamente ritirati. Oltre ai decreti ci sono poi le regole d’ingaggio sui salvataggi in mare che furono modificate proprio durante il governo giallo-verde. Insomma, sul tema, il M5s è in forte imbarazzo al punto che è stato l’unico partito dell’opposizione a non aver firmato il progetto di legge presentato dal deputato di +Europa, Riccardo Magi, sul superamento della Bossi-Fini.
Ecco che, arrivare in Calabria dopo la grande manifestazione di Cutro, per Conte non sarà proprio il massimo. Ma avrà tempo per pensarci. Domani riteniamo sarà più concentrato a rintuzzare le delusioni degli attivisti calabresi che vivono un movimento con regole aleatorie, dove anche chi si è autosospeso dal partito detiene ancora il simbolo, oppure svolge tranquillamente il ruolo di deputato e quello di coordinatore regionale “ombra” del M5s.