Disco verde per la legge di stabilità e il Bilancio di previsione della Regione per il triennio 2025-27. La manovra, approvata ammonta complessivamente a circa 6,8 miliardi per il 2025.

Nel corso del Consiglio regionale due proteste hanno segnato l’ultima seduta del 2024, convocata per la tarda mattinata di oggi per il disbrigo delle pratiche economico finanziarie della Regione Calabria.
Di fronte all’entrata principale di Palazzo Campanella sono schierati con tanto di striscioni, bandiere e cartelli, una rappresentanza dell’associazione Pro Salus di Palmi per i «gravissimi ritardi accumulati e la mancata edificazione del Nuovo Ospedale della Piana. È il caso di ricordare che il 13 dicembre scorso – ha rimarcato la presidente Stefania Marino – sono passati “appena” 17 anni dall'accordo tra Stato e Regione che ne decretava con somma urgenza la costruzione». Prosalus nei giorni scorsi ha “festeggiato” il compleanno brindando amaramente sotto uno striscione che campeggia all'ingresso dell'autostrada a Palmi, ed oggi proprio a Palazzo Campanella.
A pochi metri di distanza anche i lavoratori che ruotano attorno alla Centrale del Mercure, al centro di una polemica che mira ad una gestione razionale e sostenibile delle risorse naturali, alla salvaguardia dell’economia locale e alla promozione delle politiche energetiche in linea con gli obiettivi europei di decarbonizzazione. Si chiede in tal senso l’abrogazione dell’articolo 14 della legge regionale n. 36 del 2024, norma che introduce il divieto di realizzare impianti di produzione energetica, alimentati da biomasse nei parchi nazionali e regionali con una potenza superiore a 10 Mw termici, imponendo anche il depotenziamento degli impianti esistenti entro sei mesi.

Le proteste messe in atto davanti a Palazzo Campanella dal comitato pro ospedale della Piana e dai lavoratori della centrale del Mercure
Le proteste messe in atto davanti a Palazzo Campanella dal comitato pro ospedale della Piana e dai lavoratori della centrale del Mercure
Le proteste messe in atto davanti a Palazzo Campanella dall'associazione Pro Salus di Palmi e dai lavoratori della centrale del Mercure

Il dibattito

In aula, sono Salvatore Cirillo e Antonio Montuoro ad illustrare all’aula i Bilanci previsionali 2025-2027, rispettivamente per Consiglio regionale e Regione, il Documento di Economia e Finanza della Regione Calabria (Defr) per gli anni 2025-2027, insieme alla legge di Stabilità 2025.
Pronti via e l’aula vota favorevolmente il previsionale di Palazzo Campanella che per il suo funzionamento chiede alla Giunta regionale la somma di 58.460.064,00 di euro per l’esercizio 2025 e di 56 milioni per gli esercizi 2026 e 2027.
Rispetto alle pratiche evase dalla Giunta – Defr, Previsionale e Legge di Stabilità – per il presidente della seconda commissione Bilancio, Antonio Montuoro si palesa l’impegno per una Calabria resiliente e competitiva. Lettura fortemente contrastata dal capogruppo del Misto Antonio Lo Schiavo che respinge la narrazione della maggioranza di una Calabria in grande ripresa. A sostegno della sua tesi il notaio vibonese cita il Pil fermo allo 0,4%, il più alto tasso di inattività di Europa (giovani che non hanno lavoro e non lo cercano, che segna quasi il 50%) e uno spopolamento crescente e galoppante. «Quali sono le strategie per reagire? – chiede –. Sono realista, ci sono segnali positivi di attività, ma anche tanti rimasti al palo. Quello che emerge è l’incapacità di invertire il trend. Si punta tutto sul sistema aeroportuale calabrese, perché quel poco che è libero è riservato ai vettori aerei a cui diamo 13 milioni di euro. Un aiuto - investimento che per Lo Schiavo si scontra con le tariffe proibitive per i tanti calabresi che tornano in regione per le festività. «L’aumento di capitale fino a 75 milioni per la Sacal (che già lo aveva deliberato senza sottoscriverlo a maggio scorso riaprendo i termini con una successiva delibera, anch’essa non sottoscritta) si configura per Lo Schiavo come «una operazione politica che destina quasi tutta la copertura del Fsc alla Sacal».
Ma Lo Schiavo fa notare anche che la Sacal è diventata ormai quasi totalmente pubblica (con il 51,95% di Fincalabra, il 9,27% la Regione). «In una legge di Stabilità in cui non c’è un euro sul bonus affitti che il governo ha demandato alle Regioni – rimarca Lo Schiavo – mettere tutte queste risorse su Sacal, è irresponsabile». Per lui è quindi necessaria una analisi costi-benefici rispetto alle risorse destinate alla Società di gestione degli aeroporti: «Politicamente non serve alla Calabria. Serve invece più trasparenza perché i consiglieri devono essere consapevoli su cosa votano».
Sulla stessa lunghezza d’onda anche il cinquestelle Davide Tavernise che taglia corto: «Montuoro ha letto i dati e gli indicatori che più gli sono convenuti». In tal senso per il capogruppo pentastellato i dati sono chiari e con il 16,3% di disoccupazione e circa 60mila calabresi che lasciano la regione, anche incontrovertibili.
Lettura che Pasqualina Straface contrasta con forza, parlando di un bilancio di 7,5 miliardi molto diverso rispetto al passato, e di una parte di risorse vincolate di gran lunga superiore rispetto agli anni scorsi, a partire dai Fondi comunitari e Pnrr per investimenti). «È una regione dinamica» ripete Straface.
Amalia Bruni da parte sua analizza le criticità della sanità coi suoi dati preoccupanti in termini di migrazione sanitaria e commissariamento, mentre Raffaele Mammoliti «siamo al quinto Bilancio del centrodestra in Calabria e dopo due anni l’economia è cresciuta dello 0.6% rispetto al 3,5 del 2022; il settore primario della Calabria è in calo (-4,8%) e nei primi mesi del 2024 sono stati autorizzati 4,5 milioni di ore per strumenti di integrazioni salariali. Ma non solo, perché si conta anche il maggior tasso di povertà educativa e un reddito pro capite tra i più bassi in assoluto».
Sono invece Ernesto Alecci e il capogruppo dem Mimmo Bevacqua ad invitare a stare «coi piedi per terra», a valutare insomma quale ricaduta, le operazioni inserite nel Bilancio, abbiano sulla qualità della vita dei calabresi che scontano errori strategici commessi dalla Regione, spesso intenta a mostrare una Calabria che non c’è.

Minenna: «Sacal? È un’operazione di mercato»

L’assessore al Bilancio, Marcello Minenna, parla di «falsi bersagli» indicati dalle opposizioni nei loro interventi, concentrandosi sulla questione dell’emendamento che assegna 75 milioni a Sacal, e provando a spiegare la manovra dal punto di vista del metodo e del merito.
Minenna definisce la modifica un passaggio procedurale che è quello del diritto di esercitare l’opzione: «Noi non rileviamo quote nello status quo, ma semplicemente dove c’è un inoptato. Ma la legge non decide questo, ma se velocizzare o meno la procedura stessa. Parliamo di investimenti infrastrutturali su cui non c’è alcuna opacità perché sono definiti dal Cis volare, quindi cofinanziati. Ed è grottesco portare in aula una discussione fatta un semestre fa».
Alla base quindi solo una questione tecnica, sottolinea più volte Minenna che entra in forte contrasto con Lo Schiavo, frutto di un lavoro complesso: «Avevamo due strade: tentare di entrare nelle esenzioni della disciplina degli aiuti di Stato, o quella del Meop test, cioè testimoniare, e dimostrare, che questa è una operazione di mercato, il che significa che Sacal è in grado di generare una redditività. Insomma, si tratta di una operazione di mercato, cofinanziata, e che ha superato le criticità regolamentari europee, quindi – conclude l’assessore – non capisco quale sia l’oggetto del contendere».

Via libera in Consiglio regionale alla legge di stabilità del valore di 6,8 miliardi. Ma è scontro aperto in aula tra l'assessore al Bilancio Marcello Minenna e l'opposizione.