L’europarlamentare eletta in Calabria non riesce a entrare nell’organismo del Movimento, piazzandosi al quinto posto. Alle urne con Sky vote solo il 16% degli aventi diritto
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«Vorrei contribuire a scrivere, insieme agli iscritti, ai portavoce e al presidente del MoVimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, le nuove pagine della nostra forza politica. Vorrei farlo partendo dal nostro Sud, rappresentare, quindi, territori che conosco bene e che già da tempo mi hanno vista presente e per i quali continuerò ad impegnarmi, nelle Istituzioni e spero anche in seno al Consiglio nazionale».
Così Laura Ferrara, europarlamentare pentastellata eletta nel 2014 e riconfermata nel 2019 nella circoscrizione Sud, annunciava la sua candidatura per rappresentare, in seno al Consiglio Nazionale del Movimento 5 stelle, la Circoscrizione Sud ovvero quella che riguarda le Regioni Molise, Puglia, Basilicata, Campania e Calabria.
Ferrara, che ha aderito al Movimento 5 stelle più di 10 anni fa, mettendo in campo un impegno da attivista della prima ora, non aveva però fatto i conti con le urne, che a ben vedere non le hanno riconosciuto questo primato di rappresentanza per territori che effettivamente conosce già, e per cui ha profuso il proprio impegno, vista la carica ricoperta.
A tarda sera dello scorso 12 luglio sono stati pubblicati gli esiti del secondo turno delle votazioni per l’elezione dei quattro delegati in rappresentanza delle Circoscrizioni territoriali e di un delegato per i Comuni, designato tra i sindaci del MoVimento 5 Stelle. Il voto era garantito dalla piattaforma digitale Sky Vote agli iscritti, da almeno sei mesi, al Movimento.
Al termine del secondo turno, per la Circoscrizione Sud Il candidato che ha ricevuto il maggior numero di preferenze è risultato essere: Antonio Salvatore Trevisi, classe ‘76, già consigliere regionale e portavoce pentastellato per la Puglia. Laura Ferrara è arrivata solo quinta (davanti al calabrese Giuseppe Nunziato Belcastro) totalizzando 1390 preferenze in una votazione che a fronte degli oltre 36 mila aventi diritto ha registrato un’affluenza al voto di appena il 16.34% (5966 elettori).
Non un risultato gratificante per l’esponente pentastellata molto attiva sul fronte europeo che ha deciso di rimettersi in gioco in questa tornata elettorale interna. Per lei ancora due anni circa di lavoro europeo, per poi capire il da farsi.