L’ufficialità è arrivata solo nella mattinata di oggi e ratifica le intese raggiunte durante la conferenza dei capigruppo riunitasi la scorsa settimana che aveva indicato proprio per mercoledì prossimo 31 gennaio la data per la convocazione del primo Consiglio regionale del 2024.

L’assemblea, che si riunirà a partire da mezzogiorno, avrà il suo bel da fare visto che l’ordine del giorno si compone di ben 14 punti, al primo dei quali l’attesa proposta di provvedimento amministrativo relativo alla definizione del quadro di esigenze relativo al Fondo sviluppo e coesione. Si procederà poi all’approvazione del Piano finanziario del Fondo Europeo per gli Affari Marittimi, la Pesca e l'Acquacoltura, del rendiconto di esercizio 2022 dell’Arsac, e del Bilancio di previsione 2024/2026 dell’Arpacal. 

In agenda anche la promozione dei Cammini di Calabria, e il riconoscimento e il sostegno del caregiver familiare, ma anche le nuove Norme in materia di usi civici e la valorizzazione delle aree verdi in ambito urbano.

Leggi anche

Spiccano tuttavia due punti nel corposo ordine del giorno. Uno riguardante la presentazione di una nuova legge omnibus, la prima dell’anno che in qualche modo riprende quella ritirata nell’ultimo Consiglio regionale del 2023, con provvedimenti di varia natura che si configurano soprattutto come interventi di manutenzione di leggi approvate anche di recente come le disposizioni in materia funeraria, o i ritocchi alle leggi sulla Protezione civile regionale o la disciplina del nuovo Consorzio di bonifica per la Calabria. Materie che, assicurano fonti della maggioranza sono tutte passate dalle competenti Commissioni consiliari. E d’altra parte la stessa legge omnibus è in discussione proprio oggi nella Affari istituzionali guidata da Luciana De Francesco.

Leggi anche

Ma all’ordine del giorno è stata inserita anche l’interrogazione firmata da Raffaele Mammoliti in merito alla revoca della procedura di selezione per la formazione delle rose degli idonei al conferimento degli incarichi di direttore generale dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Vibo Valentia, dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza e del Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria che ha fatto discutere nella settimana appena passata. Il presidente Occhiuto ha indicato nell’insediamento della Commissione prefettizia all’Asp di Vibo il motivo della sospensione per evitare eventuali ricorsi successivi, ma i dem, non convinti, si aspettano una spiegazione più puntuale.