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Prima che venissero modificate, le norme indicavano il sorteggio per la scelta degli scrutatori da impiegare nelle competizioni elettorali. Adesso queste designazioni sono affidate alla discrezionalità degli amministratori. Nello specifico ai componenti della commissione elettorale. Nell’ultimo consiglio comunale di Cosenza, si è a lungo dibattuto sulla questione: incalza il referendum e bisogna procedere ad indicare i nomi dei componenti del seggio. Non prendiamoci in giro: la pratica della nomina è uno strumento utilizzato dai consiglieri, non da tutti per carità, come merce di scambio. Un favore per alimentare clientele.
Lo è stato nel passato, lo è oggi, lo sarà domani. Per questo sono da sottolineare quelle iniziative virtuose tese a garantire almeno dei criteri di trasparenza e di equità nella scelta degli scrutatori. A Palazzo dei Bruzi il Consiglio ha adottato un documento che sembrerebbe andare in questa direzione. Almeno sulla carta. Il documento, votato dalla maggioranza, recita: «Il consiglio comunale raccomanda alla commissione elettorale di procedere in direzione della definizione condivisa di una specifica procedura di designazione degli scrutatori; di identificare all'interno della stessa procedura, metodi e criteri mirati a favorire la massima trasparenza nei processi di designazione; di fissare con precisione i parametri di rotazione delle designazioni ispirandole a chiari obiettivi di trasparenza e partecipazione; di considerare tra le variabili prioritarie di designazione lo stato di bisogno economico-sociale e il possesso di una formazione scolastica adeguata allo svolgimento delle attività di scrutatore; di eliminare possibili cause di insorgenza di arbitrarietà delle designazioni».
L’opposizione non si fida, vedremo però se i comportamenti dei consiglieri comunali, componenti la commissione elettorale, di maggioranza e di minoranza, saranno coerenti con la direttrice che l’assise si è data. Scrive Francesca Cassano, esponente della Grande Cosenza e vicepresidente del consiglio comunale: «Procedere al sorteggio nella scelta degli scrutatori è senza dubbio più in sintonia con i principi di equità. Inoltre garantirebbe l’imparzialità delle condotte di chi, come lo scrutatore, riveste un ruolo anche di vigilanza sulla regolarità del voto. Ritengo inoltre – ha aggiunto la Cassano - che nell’effettuazione del sorteggio si debba garantire una corsia preferenziale a specifiche categorie, come quella dei disoccupati. Peraltro vi sono numerosi progetti di legge depositati in Parlamento per il ripristino del sorteggio. Cosenza potrebbe, con uno scatto di civiltà, anticipare i tempi ed offrire un esempio di procedure trasparenti e più in linea con le esigenze della democrazia». Intanto nel comune di Mendicino, si procede con il sorteggio dall’Albo degli scrutatori effettuato in seduta pubblica e in diretta streaming. Non è il solo comune calabrese ad adottare questa formula. Come dire, comune che vai usanze che trovi.
Salvatore Bruno