È ufficialmente iniziato il nuovo corso del Partito democratico calabrese, inaugurato con la proclamazione di Nicola Irto segretario regionale, a cui ha inteso portare il proprio saluto anche il leader nazionale Enrico Letta che, nel corso di un complicato collegamento audio, ha ringraziato i protagonisti della storia recente dei dem nella regione, a partire dal commissario regionale Stefano Graziano, passando per Amalia Bruni e finendo proprio con il capogruppo Pd in Cosiglio regionale, Irto appunto (anche se è pronto a prendere il suo posto Domenico Bevacqua).

Lo stesso Letta si è impegnato a contribuire personalmente alla costruzione del nuovo Partito in una regione – ha ricordato - «dove abbiamo vinto una partita importante come quella di Cosenza». In conclusione il numero uno del Nazareno ha promesso che dopo le elezioni per il Quirinale verrà in Calabria per partecipare all’Assemblea regionale chiedendo un maggiore impegno anche rispetto alle agorà democratiche su cui il Pd e Letta puntano molto.

L’Assemblea, svoltasi su una piattaforma web, come previsto dal regolamento si è aperta con la proclamazione di Irto a segretario, da parte di Italo Reale che ha presieduto la Commissione regionale di garanzia in questa fase congressuale, e poi ha proceduto all’elezione di Giusi Iemma, presidente del Partito democratico.

Irto: «Serve un partito rigenerato e rendere il Pd centrale nelle politiche calabresi»

A prendere la parola è stato poi il neo segretario Nicola Irto che ha ripercorso i quattro grandi temi su cui si fonda la sua mozione, che – ha detto – rimane aperta e pronta a recepire nuovi contributi.

«Serve un partito organizzato e per molti versi rigenerato. Non per rinnegare la storia o dimenticare che ci siano state personalità e azioni di cui tutta la nostra comunità debba fare tesoro, ma per assicurare di saper agire nel tempo che viviamo, di sapere interpretare una società complessa di cui il Covid ha aumentato le contraddizioni ed esasperato i problemi. Rigenerare non è un termine scelto a caso. Indica il cambiamento, ma non una indiscriminata rottamazione. Non per rinnegare la storia o dimenticare che ci siano state personalità e azioni di cui tutta la nostra comunità debba fare tesoro, ma per assicurare di saper agire nel tempo che viviamo. Serve un Pd che diventi una Comunità politica e sia in grado di assumere un ruolo centrale nelle politiche calabresi e per la costruzione del futuro della nostra Regione. Usiamo, non a caso, il termine “ri-generare”. Generare nuovamente. Far rinascere e rifiorire. Ma anche compiere uno scatto in avanti dal punto di vista generazionale. Che non è una questione anagrafica, ma capacità di vivere il presente e guardare al futuro e alle sfide che attendono la Calabria, a partire dalla sanità»

Irto: «Adesso servono scelte coraggiose e un deciso cambio di passo»

Il segretario regionale del Pd, nel suo discorso di insediamento all’Assemblea, ha quindi indicato la strada per la ripartenza e la “Rigenerazione” del partito. «Per il Pd calabrese è arrivato, adesso, il momento dell’impegno e delle scelte coraggiose. Ripartendo proprio dalla carica di entusiasmo che abbiamo visto in occasione del voto di sabato scorso. Da questa voglia di partecipazione si deve ripartire per riorganizzare il Pd calabrese e rendere sempre più forte e continuo il contatto con i territori e i cittadini. Il dialogo con la base, il rafforzamento dell’azione dei circoli e il moltiplicarsi delle occasioni di confronto e dibattito, del resto, costituisce uno dei punti fondamentali sui quali si impernia la mozione a sostegno della mia candidatura».

Poi, Irto ha sottolineato come sia fondamentale per il Pd istituire un dipartimento sulla Sanità, che deve essere pronto per la prossima primavera: «Dovremo essere capaci di dare avvio ad una sorta di Stati generali della sanità calabrese, in cui noi rilanciamo sulle proposte e non facciamo solo critica – è il ragionamento di Irto -. Va rielaborata una proposta e portata in Consiglio regionale, ora che le condizioni per discuterne ci sono tutte».

Ma le scelte coraggiose per Irto sono anche quelle che riguardano più dall’interno il Pd. A partire dai congressi Provinciali che si celebreranno ai primi di febbraio. Lavoro interno che fa rima con il rispetto delle regole: «È ora che Pd si muova nel rispetto delle regole statutarie – ha detto Irto -. Ritorno alla normalità significa rispetto delle regole, che fino ad oggi non sono state condivise e rispettate». In tal senso ha informato l’Assemblea del fatto che sono approvate modifiche statutarie «che mettono in sicurezza il partito, visto che lo Statuto era fermo al 2008».

Cambiamenti che, del resto, si muovono di pari passo allo Statuto Nazionale. Tra le modifiche introdotte: La possibilità di riunirsi anche in modalità telematica per l’Assemblea e la Direzione regionali; l’istituzione dei Forum tematici per dare ancora più importanza alla partecipazione; l’istituzione della Piattaforma digitale del Pd; le modifiche al codice di autoregolamentazione e la promozione dell’attività di formazione della classe dirigente.

Un'ultima sottolineatura da parte del segretario è stata dedicata a Catanzaro dove – ha detto - si gioca una partita nazionale. Il Pd per lui deve giocarla con una autorevole classe dirigente che deve stare in prima fila per l’elaborazione di un programma e la scelta delle candidature. In tal senso ha annunciato che nei prossimi giorni, con Francesco Boccia sarà avviato un primo lavoro con i segretari di circolo di Cz.