VIDEO | Il presidente del Consiglio comunale del capoluogo bruzio commenta davanti alle nostre telecamere il progetto di fusione con Rende e Castrolibero: «Un atto di imperio da dilettanti allo sbaraglio»
Tutti gli articoli di Politica
«L’idea di una Nuova Pescara è sul tavolo dal 2018, ancora non si è concretizzata e non vedrà la luce prima di altri quattro o cinque anni. Per cambiamenti del genere serve la giusta programmazione». Giuseppe Mazzuca è stato l’ospite odierno negli studi di Cosenza Channel ed ha inteso rispondere al vicepresidente del consiglio regionale Pierluigi Caputo. L’esponente di centrodestra la settimana scorsa aveva fatto il punto sull’iter procedurale della proposta di legge della fusione del capoluogo bruzio con Rende e Castrolibero, prospettiva osteggiata dalle due amministrazioni in essere.
Mazzuca ha posto una serie di quesiti, chiedendo pubblicamente quali siano i programmi per la raccolta dei rifiuti considerando, che operano tre società diverse sul territorio. «Stesso discorso - ha aggiunto - per le società di riscossione. Come vogliono strutturare il nuovo Psc? Qual è il loro piano dei trasporti? Sorvoliamo sull’argomento bilanci: a Palazzo dei Bruzi l’Osl non ha ancora quantificato i debiti del Comune dopo anni di duro lavoro».
Il presidente del consiglio comunale di Cosenza è stato netto: «Con questi metodi, nemmeno nel 2030 riusciranno a fare la fusione. Altro che scioglimento dei tre centri di governo il primo febbraio del 2025». Franz Caruso ha già annunciato ricorso al Tar contro la legge omnibus che modifica l’articolo 5 della legge 15 del 2006 che prevedeva che il referendum, sempre consultivo, derivasse dalle delibere dei singoli Consigli comunali. Caputo ha detto di non temere nulla a riguardo, ma Mazzuca ha rincarato la dose citando un caso recente: «Mi pare che già per Temesa la Regione sia stata stoppata dai tribunali».
«Il loro atto d’imperio è un affare da dilettanti allo sbaraglio – ha detto ancora -. Anche perché ho ascoltato i vostri recenti vox populi dove i cittadini hanno dimostrato disinteresse circa la fusione. L’indifferenza deriva dalla mancanza di conoscenza dell’argomento. La Regione non ha spiegato in modo chiaro quali benefici porterebbe la creazione di unica città. Qui esiste solo un atto burocratico, prepotente».
La discussione scivola poi sui binari della Sanità. Mazzuca si è speso in prima persona per il nuovo Hub ospedaliero a Vaglio Lise. Con la città unica, tuttavia, anche un hub ad Arcavacata sarebbe ospedale di Cosenza. «Certo che c’è connessione: una connessione pressapochistica di gestire le due vicende - ha tagliato corto il dirigente del Pd -. Dalla Cittadella si sono trincerati dietro il silenzio riguardo a questo argomento. Noi nel frattempo abbiamo realmente ridisegnato la mappa della città. Basti pensare all’ospedale di comunità realizzato a sud, nell’ex sede dei vigili, e la cessione di un’area di Via degli Stadi per 5 milioni all’Asp. La politica sanitaria la stiamo facendo noi. Siamo sempre disposti al dialogo, ma ciò non è mai avvenuto».