«Il Pd dissente in modo netto sulla decisione assunta dai commissari prefettizi nominati ai vertici dell’Asp di Catanzaro per il taglio attuato, in modo indiscriminato delle postazioni di Guardia medica ricadenti nel territorio dell’Asp di Catanzaro». Lo afferma in una nota stampa Gianluca Cuda, segretario Pd federazione Catanzaro evidenziando: «Illogica, infatti, appare la soppressione di ben 36 postazioni che determinerebbero una drastica diminuzione di assistenza ai cittadini e alle fasce più deboli, mortificando e umiliando ancora una volta un territorio già gravato da seri problemi sanitari».

 

A giudizio dell’esponente dem «ancor di più si stenta a comprendere tale decisione assunta dai commissari se per un solo momento facciamo un passo indietro per riguardare il Decreto del commissario ad acta numero 94/2012 che inequivocabile assegna all’Asp di Catanzaro 50 postazioni di Guardia medica a fronte delle 26 decretate dai vertici dell’Asp. Ma ancor di più che tale riduzione doveva avvenire contestualmente alla riorganizzazione ospedaliera e la alla rete delle patologie complesse per garantire una idonea è opportuna copertura dei territori calabresi».

 

«Non si comprende quindi come in modo matematico, non rispettandone neanche i numeri, vengono tagliati servizi che in questo momento, con tutte le peculiarità esistenti, garantiscono il primo intervento sanitario al cittadino che necessita di cure mediche, con l’aggravio di perdita di posti di lavoro per i sanitari che li lavorano con abnegazione e tra mille difficoltà». «Pertanto – conclude Cuda - e si invitano i commissari dell’Asp di Catanzaro a rivedere con immediatezza gli atti adottati per la riduzione delle postazioni di Guardia Medica ricadenti nel territorio dell’Asp di Catanzaro».