Dopo le improvvise dimissioni del segretario cittadino del Pd di Catanzaro, Antonio Calogero, prontamente respinte dalla segreteria provinciale, una nuova grana si è abbattuta sui dem del capoluogo. Nel mirino praticamente di tutti gli organi del partito, infatti, è finito il capogruppo in Consiglio comunale, Fabio Celia ma non per ragioni attinenti alla propria attività politica.

In una lettera indirizzata a Celia (e agli organi di garanzia) e approvata nel corso di una riunione fiume dal coordinamento cittadino, dall'esecutivo del partito e dai segretari di circolo, il Pd ha chiesto al proprio capogruppo di dimettersi e di valutare anche l'autosospensione del partito. Alla base della presa di posizione, vi sono le vicende relative all'attività di Celia in quanto imprenditore. Situazioni, dinamiche e carte bollate che striderebbero con i valori fondamentali del Pd.

In attesa di conoscere la reazione del diretto interessato, dal punto di vista politico, le conseguenza di quanto sta accadendo a Catanzaro, potrebbero creare ulteriori grattacapi alla già fragile maggioranza che sostiene il sindaco Fiorita. Celia, infatti, è il capogruppo del partito di maggioranza relativa di un'amministrazione a trazione centrosinistra.

Se dovesse optare per le dimissioni, approdando al gruppo misto per la maggioranza Fiorita potrebbero essere dolori. Intanto domani la questione Celia, sarà affrontata in una riunione del Circolo "Enzo Lauria" di Catanzaro centro e sempre domani è in attesa la direzione regionale del partito con all'ordine del giorno la prossima stagione congressuale. Ma non è escluso che il caso del capogruppo dem venga affrontato anche dagli organi regionali del Pd.