È salva la presenza del Comune di Catanzaro nel Consiglio d’amministrazione di Sacal, società che gestisce l’aeroporto di Lamezia Terme, e nel Cda del Comalca, società consortile che gestisce il centro agroalimentare situato in località Germaneto. La partecipazione all’interno dei due organi era stato infatti messo in discussione da una proposta deliberativa, portata oggi in aula dall’esecutivo targato Sergio Abramo, con cui si chiedeva alla civica assise di dismettere le quote societarie appartenenti al Comune all’interno del Comalca che ammontano al 19,659% e di ridurre del 50% la partecipazione in Sacal portandola dall’attuale 6% al 3%, il dimezzamento delle quote societarie era già avvenuto lo scorso anno a causa del mancato aumento di capitale del valore di circa 500mila euro mai perfezionato dal Comune per il vincolo di spesa imposto dalla Corte dei Conti.

 

La proposta istruita dal dirigente del settore Patrimonio, Provveditorato e Partecipate del Comune, Andrea Ottaviano Adelchi - che dava seguito ad una ricognizione obbligatoria da effettuare annualmente sulle partecipate e che motivava la dismissione delle quote societarie in Comalca con un non diretto interesse pubblico dell’amministrazione consigliandone la vendita mentre per la riduzione della partecipazione in Sacal con il risultato d’esercizio negativo nell’esercizio 2015 e con i risultati economici altalenanti – è stata però sconfessata dall’amministrazione tanto da divenire oggetto di ben tre emendamenti proposti due dalla maggioranza e uno dalla minoranza. Il primo redatto dal gruppo di Forza Italia e di Obiettivo Comune chiedeva il mantenimento delle quote societarie in Sacal; il secondo sottoscritto da una parte della minoranza (Eugenio Riccio, Libero Notarangelo, Fabio Celia, Sergio Costanzo e Cristina Rotundo) chiedeva il mantenimento delle quote in Sacal e Comalca e un terzo proposto dal gruppo di Catanzaro da Vivere-Ap, Catanzaro con Sergio Abramo e Officine del Sud con il quale si chiedeva il mantenimento delle quote in Comalca.

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Dopo qualche momento di imbarazzo e di confusione all’interno della maggioranza determinato dalla consapevolezza di aver portato in aula una proposta largamente non condivisa e dopo una sospensione dei lavori richiesta dal gruppo di Forza Italia si è proceduto alla votazione del primo emendamento che ha registrato 24 voti favorevoli grazie al sostegno provenuto dai gruppi di opposizione. La stessa cortesia non è stata però ricambiata dalla maggioranza che votando contro il secondo emendamento ne ha determinato il respingimento: 5 voti favorevoli, 18 contrari e l’allontanamento dall’aula di Rosario Mancuso, capogruppo di Catanzaro con Sergio Abramo. È stato invece approvato a maggioranza il terzo emendamento. Il deliberato così emendato è stato sottoposto nuovamente ai voti per l’approvazione salvando le partecipazioni di Palazzo De Nobili in entrambe le società.

 

Luana Costa