“La diffida giuntami affinché io non utilizzi più il logo di Forza Italia -dice Verta- non coinvolge solo me, ma tutti i giovani con cui eravamo riusciti a strutturare il movimento giovanile dopo anni e anni di duro lavoro. Il messaggio che hanno lasciato trapelare è chiaro, ovvero che il nostro non è più il partito della ‘Libertà’, e difatti si è consumato l’ennesimo atto rivolto a ledere il significato stesso di democrazia in un partito politico. In sostanza, sono stato vigliaccamente diffidato, tramite verbale di notifica comunicato dalla legione carabinieri Calabria, a non utilizzare più il logo del partito che ho sempre osannato. Logo che insieme a molti altri giovani abbiamo utilizzato e portato in giro per tanti anni, anche quando di questo partito nessuno ne voleva sentir parlare. Mi hanno consigliato di fare una denuncia per danni d’immagine, ma personalmente non scenderò al livello di certa gente. Se vogliono ci possono denunciare tutti, stanno tentando di metterci il bavaglio, ma io parlo e continuerò a parlare perché sono una persona libera. A questo partito abbiamo dato tutto senza mai ottenere nulla in cambio, anzi, una cosa sì: solo scelte antidemocratiche, frutto di ‘falsi’ giovani che hanno sempre preferito sfruttare corsie preferenziali a Roma, a discapito di chi lavora quotidianamente con passione, impegno e dedizione.

 

Alcuni dirigenti calabresi, in particolar modo il coordinatore regionale dei giovani Luigi De Rose e l’On. Jole Santelli coordinatrice regionale dei senior, continuano ad operare scelte con metodi dittatoriali senza coinvolgere la base. Ha detto bene -continua Verta- il consigliere regionale Domenico Tallini, in una recente trasmissione televisiva, parlando di un partito verticistico, le cui scelte sono sempre state calate dall’alto. Con questa strategia dubito che Forza Italia invertirà il trend negativo degli ultimi mesi. Apprendiamo le notizie dai giornali, non c’è condivisione, proclamano nomine i cui beneficiari sono sempre le stesse persone, così com’è accaduto al dirigente De Rose che ad oggi ricopre quattro incarichi non di secondo piano. Dopo tutto quello che è successo non posso pensare che il presidente Silvio Berlusconi sia all’oscuro di quanto accade, con le sue direttive puntualmente disattese. Non sono stati fatti i congressi, non è partito il tesseramento e, che io ricordi, non è stata convocato un solo coordinamento provinciale insieme ai nuovi coordinatori alla presenza di tutti i militanti. Gli unici che hanno sempre puntualmente convocato le riunioni, in provincia, siamo stati noi del coordinamento giovanile. Così non si può più andare avanti e già nei mesi addietro avevamo presentato un documento nazionale in data 25/11/2015, ma non abbiamo ancora ricevuto nessuna risposta. Il nazionale tace, oppure interviene solo in favore di una ristretta cerchia di amici. Questo partito nella nostra regione sembra una scatola vuota, e fa bene a protestare in questo senso il consigliere regionale Nazzareno Salerno. Anche a Cosenza -conclude Williams Verta- siamo pronti ad una raccolta firme e se sarà necessario ad organizzare dei pullman per salire dal presidente Silvio Berlusconi. Nelle scorse settimane hanno abbandonato FI i ragazzi di Azzurra Libertà, un movimento che contava più di 3000 iscritti, a Bari siamo rimasti senza consiglieri comunali, in Calabria ogni giorno ci sono nuove dimissioni ed altre ne arriveranno nelle prossime settimane. Ho letto alcune false affermazioni che tendevano a sminuire il lavoro svolto dal mio coordinamento negli ultimi anni, qualcuno ha detto che non sono reali i numeri dei tesserati, ebbene voglio lanciare una sfida attraverso questa nota stampa: se il coordinatore regionale dei giovani è sicuro del suo operato, lo invito a dimettersi e a convocare i congressi per l’elezione degli organi giovanili, in modo da capire effettivamente chi sta bluffando. In politica contano principalmente i numeri, chi vuole fare il leader deve avere un seguito, altrimenti è facile tirare a campare sui risultati degli altri. Non possiamo più permettere che ci impongano scelte non condivise e siamo pronti a dimostrare con i fatti che i forzisti a Cosenza la pensano in modo diverso da chi sta danneggiando irreparabilmente il partito. D’altronde, se chi gestisce oggi il partito non ha paura del confronto convochi lo strumento democratico dei congressi per la scelta dei dirigenti”.