Il superbonus del 110% per la ristrutturazione degli immobili potrebbe essere la chiave per rimettere a nuovo la marea di alloggi di edilizia residenziale pubblica di proprietà dell’Aterp e dei Comuni calabresi. Nella sola provincia di Cosenza sono circa 15mila, realizzati tra il secondo dopoguerra e gli anni '70, spesso fatiscenti, ma per adesso sembra che gli enti potenzialmente interessati non stiano facendo nulla per sfruttare l'occasione e i finanziamenti che ne conseguono. Eppure quegli edifici avrebbero bisogno di essere riqualificati dal punto di vista termico, sismico, energetico, con tutti i benefici (anche economici) che ne conseguirebbero per chi ci abita e, più in generale, per l'ambiente.

I lavori per il centro e le periferie di Cosenza

Nel capoluogo bruzio, per esempio, si potrebbe intervenire in molte palazzine di quartieri popolari come via Popilia, via Panebianco, Serra Spiga e San Vito, così come in centro, dove abbondano malridotti alloggi erp nei dintorni dei Rivocati o in importanti strade come viale della Repubblica o via Alimena. Oppure, ancora, per aumentare la sicurezza degli immobili del centro storico, come richiesto a gran voce, quanto inutilmente finora, dai residenti della parte antica della città. Nei palazzi del potere, però, tutto tace.

Guccione chiede una cabina di regia

A rompere il silenzio sull'argomento prova il consigliere regionale e comunale cosentino Carlo Guccione, convinto che il superbonus sia uno strumento perfetto per attuare politiche sociali e dare vita a un «circolo virtuoso in grado di generare lavoro per le aziende sostenendo l’occupazione in un momento difficile per l’economia italiana». Il democrat sottolinea che, grazie alla formula del 110%, gli interventi risulterebbero «a totale carico dello Stato». Ma per realizzarli è necessario che Palazzo dei Bruzi, Aterp e imprenditori del settore si siedano a un tavolo per capire come agire. Guccione ipotizza l'istituzione di una cabina di regia che veda coinvolti tutti i soggetti appena elencati, gli ordini professionali e le banche per realizzare «un grande piano di rigenerazione del patrimonio ERP di Cosenza e creare un modello virtuoso da replicare in tutta Italia».

L'esempio di Rimini: interventi su 446 alloggi

Il tempo stringe, ma non troppo: «La scadenza attuale per questi interventi – ricorda il consigliere - è fissata per il 30 giugno 2022, ma il Governo ha già deciso di prorogare i termini». Il posticipo della scadenza non vuol dire, però, che si possa restare con le mani in mano, come dimostra quanto accaduto in altre regioni. Guccione cita il caso di Rimini, dove il Comune «ha già predisposto la riqualificazione di 466 appartamenti di edilizia residenziale pubblica attraverso il Superbonus». L'occasione, insomma, si può sfruttare e a beneficiare dei fondi potrebbero essere anche gli inquilini che hanno riscattato un alloggio popolare. «È un’opportunità – conlude l'esponente del Pd - che la città di Cosenza, così come l’intero territorio regionale, deve saper cogliere per rilanciare l’economia e un settore come quello edilizio in crisi ormai da qualche anno».