Il consigliere regionale di minoranza esprime soddisfazione per l'inizio delle trattative per il rinnovo dell’Air ma chiede che siano invitate ai tavoli di discussione le sigle sindacali
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«Finalmente sono iniziate le trattative per il rinnovo dell’Air che risale al 2006, ed è una buona notizia. Non altrettanto il fatto che a questi tavoli non sono invitati tutti i sindacati ma solo alcune sigle dei lavoratori con scuse risibili». Lo scrive in una nota il consigliere regionale Amalia Bruni. «La vicenda dell’emergenza urgenza in sanità dalle nostre parti è drammatica e c’è bisogno dell’aiuto di tutti per risolverla, nessuno escluso».
«I sindacati devono partecipare per poter dare il loro contributo ma dobbiamo fare presto – prosegue -, il 118 rischia la chiusura per mancanza di medici e non possiamo permettercelo, abbiamo già visto quest’estate transitare autoambulanze senza medico a bordo con tutti i rischi che ne conseguono e tantissime ne vedremo nel periodo di Natale».
«Intanto a Lamezia un altro medico ha lasciato il 118 e oggi sono solo 11 i colleghi che coprono il servizio, con questi numeri è facile prevedere che durante le festività natalizie saranno centinaia i turni scoperti senza medico a bordo. Basta tentennamenti e basta anche con mediazioni lunghe e estenuanti che non portano mai a nulla di concreto», ha continuato Bruni che sostiene che vadano presi in consderazione «gli accordi firmati da Regioni che stanno più avanti di noi su questo tema e applichiamoli integralmente, parlo dell’Emilia Romagna, parlo del Veneto e di altre regioni dove il 118 è un servizio efficiente per tutelare in modo corretto la salute dei cittadini».
«Bisogna incentivare i colleghi a non abbandonare il 118 e dobbiamo convincere altri medici a tornare in servizio investendo sulla loro professionalità con stipendi adeguati al loro valore e non con le miserie fin qui elargite e, a volte, riprese. Mi aspetto sotto questo punto di vista un atteggiamento fermo e risoluto da parte di tutti i sindacati, gli accordi al ribasso, come quello del 2006, non risolveranno mai il problema. L’esempio dell’Emilia Romagna è sotto gli occhi di tutti. E allora seguiamolo», ha concluso Amalia Bruni.