Così il presidente della Commissione Antimafia che in una intervista a Cartabianca rivolge un appello agli attivisti pentastellati iscritti alla piattaforma Rousseau
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Sulla espulsione dal Movimento Cinque Stelle, «io non ho ricevuto alcuna comunicazione ufficiale, almeno fino a poco fa». E comunque «noi dovremo essere sottoposti a una votazione on line» perché «a seguito del pronunciamento dei probiviri bisogna sempre passare attraverso la ratifica della rete». E d'altra parte «l’unico che può opporsi» a questa procedura «sarebbe il capo politico ma, a quanti mi risulta, al momento il capo politico non c’è». Lo afferma il presidente della Commissione Antimafia Nicola Morra che, in una intervista che andrà in onda questa sera a Cartabianca su Rai3, rivolge un appello agli attivisti pentastellati iscritti alla piattaforma Rousseau.
«Chiedo a tutti - dice- di usare la propria testa oltre che il proprio cuore. Noi non dobbiamo credere ai miti. Anche quando li produciamo noi stessi. Dire che sto bene sarebbe ipocrita. Io al Movimento ho sicuramente dato ma anche preso tanto. Se però penso alle migliaia di attivisti che hanno soltanto dato, allora la sofferenza aumenta».
Insomma, «per me è soprattutto una questione di rispetto della volontà della rete: Il quesito sottoposto al voto è stato formulato su un presupposto che non si è realizzato. Andava semplicemente riproposto». Morra invita, infine, ad andarci piano sulla nascita di nuovi gruppi parlamentari e partiti politici formati da quei parlamentari che, come lui, sono stati eletti con i Cinque Stelle ma non hanno votato la fiducia al Governo Draghi. «Io dichiara - mi sento solo del Movimento 5 Stelle: ho il cuore là, perché me lo si deve portare via?».
Perciò «è ancora presto per dire» se ci sarà nelle prossime settimane un contenzioso in tribunale. «Io - conclude Morra - sono un tessitore». E «sono ottimista». Il suo auspicio è infatti che questa vicenda possa ancora «finire con un abbraccio».