INTERVISTA | Insieme ad esponenti di Rifondazione Comunista e Sinistra Italiana, l'avvocato Barberio pronta a ricorrere alla magistratura se non sarà abbassata la soglia di sbarramento: «Quella attuale dell'8% è incostituzionale»
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La mancata introduzione della preferenza di genere era solo uno dei profili di incostituzionalità contestati nel ricorso al Tar depositato nello scorso mese di giugno da Angelo Broccolo e Francesco Saccomanno, esponenti di Sinistra Italiana e Rifondazione, con l'assistenza dell'avvocato Rossella Barberio, per chiedere l'annullamento del risultato elettorale delle regionali del 26 gennaio scorso ed il conseguente scioglimento del consiglio.
Adeguamento parziale
Nell'ultima seduta, l'assemblea di Palazzo Campanella ha sanato questo vulnus legislativo, adeguandosi alle norme nazionali. Ma c'è un secondo aspetto della legge elettorale regionale che, a giudizio dei ricorrenti, sarebbe in contrasto con i principi della Costituzione. Quello dell'alta soglia di sbarramento, fissata all'otto per cento e che, proprio nelle ultime regionali, ha spedito al macero quasi 120 mila voti attribuiti dal corpo elettorale alle coalizioni guidate dai candidati alla presidenza Francesco Aiello e Carlo Tansi.
Conseguenze sul prossimo consiglio
La magistratura aministrativa nei giorni scorsi, senza entrare nel merito, ha chiuso la questione dichiarando cessato l'oggetto del contendere poiché la legislatura è comunque destinata a concludersi anticipatamente a causa della tragica scomparsa di Jole Santelli. Ma se le cose non dovessero cambiare, gli attori di questo procedimento sono pronti a chiedere di invalidare anche la proclamazione del prossimo consiglio regionale. Ecco perchè nell'intervista rilasciata proprio dall'avvocato Barberio