«Non si possono approvare proposte di legge che riguardano il futuro della collettività senza che tutti vengano coinvolti, senza che ognuno abbia dato il proprio contributo e senza che vengano ascoltate le amministrazioni, i cittadini e i sindaci che pure sono (anche nel disegno legislativo) protagonisti dei Comitati d’ambito. Non è questo il modo di procedere, non si può continuare a svilire il ruolo del Consiglio e delle Commissioni». Lo scrive in una nota Amalia Bruni, leader dell’opposizione in Consiglio regionale.

«Mi dispiace constatare, per l’ennesima volta, la totale mancanza di coinvolgimento e discussione sulle tematiche strutturali che riguardano il futuro di questa terra. La Commissione ambiente ha approvato la proposta di legge su rifiuti e acqua senza ascoltare la minoranza nonostante la stessa avesse espresso a più riprese la volontà di partecipare alla realizzazione di un provvedimento con un impatto così importante».

«Tra i punti incredibili della vicenda c’è da notare che la maggioranza, nonostante tutti gli aspetti e le segnalazioni critiche fatte dall’Ufficio Legislativo, ha deciso di trasformare queste osservazioni in emendamenti da presentare nel prossimo Consiglio Regionale che si terrà di qui a breve – prosegue la nota -. Tra l’altro, per questa proposta di legge non è stata presentata neppure una relazione puntuale sullo stato dell’arte da dove emergano con chiarezza le criticità, i punti di debolezza e di forza, le condizioni dei diversi territori regionali, le inadempienze di aree e della Regione».

«Insomma un’analisi fondamentale che assieme alla valutazione costi e benefici ci facesse comprendere e ci convincesse che questa può essere la strada migliore – continua la leader di opposizione in Consiglio regionale -. Le osservazioni critiche elaborate dall’Ufficio Legislativo del Consiglio pesano come un macigno su una proposta, data frettolosamente per scontata e acquisita. Problema importantissimo e contestato, l’art.18, che entra nella determinazione e regolazione dei rapporti tra Fincalabra e Sorical quando ancora le trattative di quest’ultima con il socio privato e relative al futuro sono tutt’altro che concluse. E dunque si legifera senza una “certezza”? E dire che in una seduta della Commissione Ambiente di qualche tempo addietro si era approvato di portare la discussione in Consiglio su Sorical su mia proposta».

«Siamo di fronte a un documento incompleto e lacunoso portato alla nostra attenzione con una fretta irrituale. Non si parla neanche di dotazione finanziaria per cui ci chiediamo se la indispensabile (e ci auguriamo competente) governance che dovrà essere messa in campo che farà?  Lavorerà gratis? C’è una mancanza assoluta di metodo democratico che la minoranza non può accettare per rispetto dei cittadini, degli amministratori e dei sindaci che combattono tutti i giorni per restituire alle loro comunità un livello di vivibilità migliore. Noi saremo sempre al loro fianco perché le loro istanze vengano ascoltate e recepite. La Regione deve svolgere il ruolo di programmazione e controllo, non di gestione di qualunque cosa». Ha aggiunto Bruni.

«I precedenti fallimenti del regionalismo, che ha accentrato certe attività in passato, ne sono la prova – afferma la leader d’opposizione -. La Multiutility proposta dal Presidente Occhiuto rischia, così come è stata pensata, di aumentare i contrasti sui territori e di favorire una gestione disastrosa delle acque e dei rifiuti. Inoltre non convince assolutamente l’avviso pubblico della Giunta regionale con il quale si ipotizza il raddoppio dell’inceneritore di Gioia Tauro, con un project financing che ipoteca la salute dei cittadini per decenni senza che siano previsti impianti di trattamento dei rifiuti efficienti, in barba a tutte le normative europee sull’Ambiente e senza che il nostro Presidente Occhiuto, lui che è Commissario della Sanità, si preoccupi della salute della collettività e dell’incidenza dei tumori nei nostri territori».

«Ampliando l’inceneritore si possono togliere più rifiuti dalle strade ma bisogna assolutamente trattarli e differenziarli prima di bruciarli, altrimenti si creano guai seri alla salute – conclude la nota -. Non è dunque il momento di scelte azzardate, è invece il momento di riflettere, ascoltare, di coinvolgere chi ha sapere, chi ha esperienza e chi ha competenze. Noi di certo non saremo complici di un ennesimo fallimento a danno dei cittadini».