Il capogruppo dem in Consiglio regionale Mimmo Bevacqua evidenza l’analisi dei costi della nuova autorità che ha assunto il coordinamento amministrativo di tutte le Asp. «L’avevamo detto»
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«Ancora una volta, ci tocca dire “l’avevamo detto”. Le perplessità che avevamo espresso su Azienda Zero vengono oggi certificate dalla Corte dei Conti». È quanto dichiara il capogruppo Pd in Consiglio regionale, Mimmo Bevacqua, in merito a quanto si legge nell’annuale relazione sulla copertura finanziaria delle norme approvate dal Consiglio regionale che la Corte dei conti ha pubblicato esaminando in particolar modo la legge regionale sulla gestione della Sanità approvata a Palazzo Campanella e voluta fortemente dal presidente della Regione, nonché commissario straordinario, Roberto Occhiuto.
Il consigliere regionale rilancia alcuni passaggi che i giudici contabili hanno evidenziato nella relazione che indaga sul lavoro svolto dall’assemblea nel 2021: «700mila euro all’anno per la sola gestione dei primi tre anni, peraltro attraverso risorse sottratte all’erogazione dei Lea; nessuna stima dei costi a medio e lungo termine; assunzioni di personale non meglio chiarite; nessuna analisi dei risparmi che giustifichi la nascita di questa nuova azienda».
Bevacqua incalza sulla poca chiarezza e sulla mancanza di informazioni fornite dal presidente della Regione: «Avevamo invitato Occhiuto a una discussione più approfondita di un provvedimento così importante per la sanità calabrese. Ma, non si sa per quali motivi, si è preferita la fuga in avanti e adesso i nodi vengono naturalmente al pettine». E poi aggiunge: «Quantificazione dei costi, coperture e impatto finanziario: tutto ciò che avevamo messo a verbale nella seduta consiliare dello scorso dicembre, viene confermato dall’istruttoria della magistratura contabile».
«Ecco perché rinnoviamo al Commissario Occhiuto il medesimo appello: si fermi un attimo e consideri ogni iniziativa utile a potenziare la sua struttura commissariale e a individuare tutte le possibilità di utilizzo del personale con esperienza, professionalità e competenze presente nelle Asp e nelle Aziende Ospedaliere. Da parte nostra, non c’è alcuna preclusione a priori: ma c’è la volontà di favorire il buon senso e la buona amministrazione», ha concluso Mimmo Bevacqua.