VIDEO | Il governatore si è difeso dalle accuse dell’opposizione che gli rimprovera il Sì alla legge Calderoli in Conferenza delle Regioni. «Se avessi votato No la storia non sarebbe cambiata e non avrei potuto caldeggiare l’emendamento per il superamento della spesa storica»
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«Sono stato accusato di avere votato il testo sull’Autonomia differenziata che è contro la Calabria. Niente di più falso. Da novembre ad oggi, quel testo è stato cambiato grazie agli emendamenti proposti dal Presidente della Giunta regionale della Calabria e che sono stati recepiti dal ministro Calderoli».
Un Roberto Occhiuto battagliero quello che ieri ha chiuso il dibattito in Consiglio sull’Autonomia differenziata, fissato all’ultimo punto dell’ordine del giorno che invano le opposizioni hanno chiesto di modificare per anticipare la discussione ai momenti iniziali dei lavori dell’Assemblea. Si è dovuta attendere la serata, dunque, per ascoltare gli esponenti della minoranza rimarcare le accuse al presidente della Regione di aver «svenduto» la Calabria dando il via libera alla legge Calderoli.
Il governatore, però, ha tenuto il punto e nella sua replica finale ha ribadito le ragione del suo Sì. «Ho molto rispetto delle prerogative del Consiglio, ma anche di quelle del mio ruolo», ha esordito a chi lo ha accusato di non avere avuto rispetto della massima Assemblea legislativa prima di votare a favore della Riforma Calderoli in Conferenza delle Regioni.
A sostegno della sua tesi, Occhiuto ha citato un emendamento inserito nel testo della proposta di legge in base al quale «non si può procedere alle intese per l'Autonomia differenziata se prima non si definiscono i Livelli essenziali delle prestazioni secondo i costi e i fabbisogni standard».
«Vuol dire - ha detto Occhiuto - che, per esempio, a una regione come la Calabria andranno assicurati gli stessi asili nido che hanno le regioni del nord e lo stesso numero di docenti a tempo pieno del nord. È sarà così. O si definiscono i Lep, che sono i diritti sociali e civili secondo i bisogni standard, oppure non si fa l'Autonomia differenziata. Una norma che è come un macigno che cambia i pesi sul piatto della bilancia tra nord e sud del Paese».
«Secondo me - ha aggiunto il governatore - è un grande merito politico farsi valere nel dibattito nazionale. Quando tempo fa dicevo che non bisogna scappare, è perché vorrei che chi governa il sud avesse le competenze e la consapevolezza per rapportarsi con coloro che governano le regioni del nord. Senza complessi, ma cogliendo la sfida. Con la revisione serviranno tra i 70 e gli 80 miliardi e bisognerà vedere se si troveranno. Ma se ci saranno, in gran parte andranno in massima parte al Sud. Se riuscissimo a fare questo sarebbe un grande risultato».
«L'attuazione del Titolo V della Costituzione - ha detto ancora Occhiuto - è come un treno, composto da tre vagoni, che sono gli articoli 116, 117 e 119. Se questo treno va in stazione, a me interessa poco che sia spinto dall'Autonomia differenziata».
Poi, la chiosa finale: «Qualcuno si è chiesto: se Occhiuto avesse votato diversamente, la storia sarebbe cambiata? Sicuramente no, mentre la partecipazione alla discussione e la decisa contrarietà al testo originale ci ha dato la possibilità di produrre importanti cambiamenti»