Il segretario regionale Sposato chiede l'attenzione della Bicamerale su alcuni settori a rischio infiltrazioni. E sottolinea: «Non audite associazioni parti civili nei processi di 'ndrangheta»
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«Auspichiamo che la Commissione parlamentare antimafia in Calabria analizzi anche la situazione della sanità calabrese che vede due Aziende sanitarie provinciali sciolte per infiltrazioni mafiose e la situazione della depurazione e dei rifiuti, settori a rischio infiltrazioni che sono metafore dello scambio politico mafioso, per come citato nella prima relazione parlamentare antimafia nel 2008».
Lo sostiene, in un post su facebook, il segretario generale della Cgil Calabria, Angelo Sposato.
Sposato si dice «sorpreso del fatto che la Commissione non abbia inteso audire quelle associazioni che di sono costituite parti civili nei processi di 'ndrangheta in Calabria e nel Paese».