Cambia il Movimento Cinque Stelle. Cambia pelle e cambia il modo di organizzarsi. Meno “movimento”, più partito. Un piano che da orizzontale inizia ad inclinarsi per mettere radici sui territori. L’assenza di veri e propri coordinamenti ha fatto sì che le differenze tra le elezioni politiche ed europee con quelle regionali e amministrative fossero considerevoli, al netto di indiscutibili e datati presidi elettorali di altre forze o di storici esponenti. Forbice ampia, insomma, troppo. Così, reiteratamente, a Giuseppe Conte sono arrivate sollecitazioni per articolare i distretti locali.

Il leader dei grillini ha dato seguito nei giorni scorsi a quanto preannunciato in campagna elettorale ed ha fornito il “Regolamento disciplinante la costituzione, il funzionamento e lo scioglimento dei gruppi territoriali”. Dal 2009, anno di fondazione, è la prima volta e il cambiamento rischia di essere epocale.

La terminologia del Movimento cinque stelle

“L’uno vale uno” dei meet-up lascerà spazio ai “Gruppi territoriali” e a un’”Assemblea” da salterà fuori il “Rappresentante”. Sono le terminologie scelte dai cinquestelle per distinguersi da quelle storiche della filiera Pci-Pds-Ds-Pd (“Circoli”, “Direzione”, “Segretario”,) e dai più neutri “Coordinamenti” utilizzati in aree di centro e di destra.

I Gruppi territoriali

Nel documento inviato da Roma agli amministratori locali e ai militanti, si autorizza la costituzione dei Gruppi territoriali come strumento di scambio e di confronto sulla vita politica interna del Movimento. Ne possono fare parte gli iscritti che possiedono i requisiti previsti dello Statuto; chi è residente o comunque domiciliato nel territorio di riferimento del gruppo; chi non appartenere contemporaneamente ad un altro schieramento.

Il Gruppo territoriale avrà un numero minimo di 30 iscritti al Movimento 5 Stelle e dovrà essere autorizzato dal Comitato per i rapporti territoriali, di concerto con il Presidente. Non sarà possibile costituire più gruppi sulla stessa porzione di territorio, ma non è chiaro ancora il criterio geografico (o demografico) che fissa i limiti sopracitati. Le porzioni di territorio - si legge nel documento - sono individuate dal Comitato per i rapporti territoriali e possono essere modificate nel corso del tempo per rispondere a sopravvenute esigenze.

L’Assemblea e il rappresentante

L’Assemblea è formata da tutti gli iscritti al Gruppo territoriale e deve eleggere il Rappresentante entro 15 giorni dalla costituzione; deliberare sulle proposte poste all’ordine del giorno; deliberare sui progetti e sulle iniziative da presentare al Comitato nazionale progetti; approvare la nomina dei Referenti.

Il Rappresentante, che non dovrà ricoprire cariche pubbliche, resterà in carica per un anno avvalendosi della collaborazione del/i Vice-rappresentante/i e rappresenterà il Gruppo all’esterno, riferendo al Coordinatore territoriale competente e alle strutture nazionali del Movimento 5 Stelle.

Altra novità, in assenza di candidati unitari a ricoprire la carica, sarà la comparsa di una maggioranza e di una minoranza interna. Normali dinamiche di partito che tra i grillini si sono accentuate a livello nazionale prima della frattura con Di Maio. Anche nel locale, invece, il dibattito ora diventerà meno circoscritto e più pubblico, con nomi di attivisti ben definiti all’interno delle assemblee. Se non è un cambiamento epocale questo, poco ci manca.