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Si avvicina il momento delle decisioni in casa Pd. Nella Capitale è un via vai di big calabresi in cerca dei contatti giusti per far quadrare il cerchio in vista della prossima tornata amministrativa. A Cosenza e Crotone la sfida è apertissima e mosse sbagliate potrebbero favorire la coalizione di centrodestra. Ieri a Roma si sono visti Sebi Romeo e il governatore Mario Oliverio che hanno avuto il modo di scambiare qualche chiacchiera con Marco Minniti, sempre più burattinaio del partito calabrese. Oggi arriverà anche il presidente del Consiglio regionale Nicola Irto, né potrebbe mancare il segretario regionale Ernesto Magorno.
Tutti si fermeranno anche venerdì, data in cui è prevista la riunione della direzione nazionale del Pd che dovrebbe dare le ultime in ordine alle elezioni primarie per la scelta dei candidati alla prossime amministrative. Dovrebbe essere comunicata la data ufficiale dell’election-day (il 20 marzo?) e le indicazioni per avere strategie uniformi sui vari territori.
Da sabato in avanti, insomma, si comincerà a fare sul serio e i riflettori saranno puntati sul segretario regionale Ernesto Magorno. Proprio lui, infatti, è stato investito della responsabilità di verificare le condizioni per evitare le primarie con una soluzione unitaria per entrambi i centri chiamati alle urne, come da espresso mandato dell’ultima riunione democrat di Lamezia. Prima si dovrà guardare al programma, poi alla coalizione e, infine, al candidato, privilegiando la possibilità di individuare una soluzione unitarie che possa evitare scontri all’ultimo sangue alle elezioni primarie.A Cosenza il segretario ha da tempo insediato una super-commissione da 18 componenti che, ad oggi, non ha ancora prodotto nulla. L’organismo si era reso necessario dopo la rinuncia di Ferdinando Aiello a rivestire i panni del commissario cittadino della federazione cosentina. Con l’insediamento della commissione Magorno ha evitato l’incidente diplomatico, ma non ha certo risolto i problemi sul territorio. E se più di qualcuno ipotizza come possibile soluzione unitaria per il partito il nome di Lucio Presta, il manager vicino a Renzi, che da tempo ha annunciato di volere impegnarsi per la sua città, molti altri guardano con attenzione le mosse di Carlo Guccione che ormai da tempo veleggia lungo rotte assai critiche nei confronti di Mario Oliverio. Guccione, che non ha mai fatto mistero di volersi misurare alle primarie, aspetta tutti al varco e, vada come vada, ha già annunciato da tempo che dopo le amministrative all’interno del Pd e del governo regionale dovrà aprirsi una nuova fase.
Riccardo Tripepi