Una chiusura di campagna elettorale giocata più sul sentimento che sui numeri quella del sindaco uscente e leader della coalizione di centrodestra, Sergio Abramo. L’aspirante primo cittadino della città di Catanzaro ha infatti deciso di incontrare i sostenitori e i simpatizzanti svestendo i panni dell’amministratore e indossando quelli del sindaco avvezzo a stare tra la gente. Un approccio molto intimo quindi per l’ultimo giorno di campagna elettorale di Sergio Abramo e a pochi passi da Palazzo De Nobili: nel cuore del centro storico, in villa Margherita. Da qui ha voluto ringraziare la squadra che lo ha sostenuto e, in particolare, i ritrovati alleati di Catanzaro da vivere che, dopo una breve parentesi di separazione maturata in seno al Consiglio comunale e a pochi giorni dalla chiusura del quadro delle alleanze, sono tornati a condividere il progetto del sindaco uscente prendendo le distanze invece dalla coalizione di centrosinistra. Non hanno fatto mancare la propria presenza infatti il senatore Piero Aiello e il consigliere regionale Sinibaldo Esposito, presenti anche i consiglieri regionali Wanda Ferro e Domenico Tallini e il presidente della lista Officine del Sud Claudio Parente.

 

Ripulire la città. E nonostante la decisione di adottare toni pacati il candidato a sindaco ha dimostrato ancora una volta di non avere digerito il “tradimento” degli ex componenti della sua maggioranza trasferitisi quasi in blocco nell’aggregazione di centrosinistra. Da qui l’impegno assunto questa sera da Sergio Abramo di “ripulire il Consiglio comunale” dai suoi componenti attuali “che poco hanno contribuito al bene della città”. “Io ho avuto il coraggio di non guardare ai numeri per vincere – ha aggiunto ancora – altrimenti saremmo riusciti a vincere con la metà dei consiglieri passati con il centrosinistra e distribuendo ruoli di potere e posti al sole”. Quindi il sindaco ha giurato che, in caso di vittoria, metterà immediatamente in mano ai giovani le chiavi dell’amministrazione comunale assegnando loro funzioni chiave. “Ma oggi – ha chiarito ancora – noi abbiamo un compito più importante: spetta a noi ripulire questa città, riqualificare il Consiglio comunale e riportare l’assise a discutere seriamente su cosa sia opportuno fare per creare sviluppo”.

 

Il grande sogno. Non poteva poi il sindaco uscente non chiudere con i principali obiettivi prefissati: riportare all’unità una città disgregata e frammentata nei suoi quartieri e impegnarsi a fondo per creare opportunità di lavoro per i giovani. “Per fare ciò avremo bisogno di una Regione vicina e di associazioni disponibili a programmar e investire”.

 

Luana Costa